giovedì 3 giugno 2010

Casa dolce casa!

La strada è ancora molto lunga, ma la scelta è fatta. Laura e io abbiamo preso casa insieme. "Era ora!" è stato il commento medio di parenti e amici nelle ultime settimane e ci sta tutto. Io incasso e sto zitto, poi chi ci è più vicino, sa a cosa è dovuta un'attesa così lunga, degli altri non mi interessa. La cosa importante è che abbiamo trovato il posto giusto per noi. Dopo tanto peregrinare tra case medie, grandi, con giardino e senza, fuori città e vicino alla città e nuovo e ristrutturato e da ristrutturare, come spesso accade abbiamo preso dove non avrei mai pensato. Benchè la zona fosse quella più desiderata e di questo siamo ben felici, la scelta alla fine è un appartamento, abbastanza grande da starci per un po' di anni, abbastanza vicino alla città ed ai nostri genitori da poterli andare a trovare in bici, ma abbastanza fuori da vedere tanta campagna dalle finestre. Come sempre, le cose migliori stanno a metà strada. Come mi aveva sempre detto Laura, che una casa se l'era già comprata, deve essere la casa a scegliere te e non te a scegliere la casa e così è stato! Quando abbiamo visto l'appartamento ci siamo sentiti che poteva diventare casa nostra, malgrado ci accorgessimo che cosa andasse bene e cosa invece fosse da sistemare. Non può esistere un posto che ti soddisfi in tutto fin da subito no? Ora si tratta di modellarcelo addosso e sarà un piacere ed un divertimento farlo, sapendo che, come dicevo sopra, dobbiamo fare ancora un sacco di strada. Per ora abbiamo firmato soltanto un preliminare, ma nei prossimi mesi dobbiamo vendere l'appartamento di Laura, sistemare e arredare quello nuovo, fare un sacco di piccole grandi cose che costeranno tempo, denaro e fatica, ma che sono certo, ci daranno grande soddisfazione.
Siccome il mondo non è tutto rose e fiori, devo sottolineare il lato negativo dell'operazione immobiliare: lascio il territorio amico, per trasferirmi in quello arciodioso dei borgatari dotati di vanga. Mi ci vorrà un po' per abituarmi all'idea, ma, grazie a Dio, le radici di Ghisiglieri non vengono estirpate, ma solo rinvasate un po' più in là. Una volta preso possesso della nuova dimora, costruiremo il nostro avamposto in terra nemica, in attesa del primo giro di contrada, se mai lo faranno. Intanto abbiamo già commissionato formella in ceramica con stemma unicornato da attaccare sopra al campanello, tanto per non lasciare spazio ad equivoci.
Una volta che saremo ben sistemati sarà un piacere immenso poterci lanciare in inviti per aperitivi, cene, dopocena, pokerate e partite con la wii e tutti quei pretesti per stare con i nostri amici, finchè c'è un pochino di spazio siamo ben disposti a stringerci per le persone che ci vogliono bene.