tag:blogger.com,1999:blog-51494250744859614742024-03-14T04:49:56.249+01:00Il blog di Giovannino"Ho poche idee, ma confuse!"Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.comBlogger78125tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-61698628711455166192012-06-04T01:48:00.000+02:002012-06-04T02:29:46.851+02:00Non voglio avere paura!<br />
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Se mi chiedessero di usare una sola parola per descrivere la situazione in cui ci troviamo oggi, probabilmente, sceglierei surreale. Questo mi fa capire quanto, tutti noi, riteniamo che un determinato genere di cose non debba mai capitarci, tanto che, quando ci troviamo travolti da esse, possiamo soltanto viverle come le immagini di un film già visto, come un servizio di TG che parla di fatti accaduti ad altri. Il problema è quando realizzi che ci sei tu in mezzo e che tocca a te far fronte alla situazione: da quel momento partono le reazioni più disparate. Non mi permetterei mai di discutere la soggettività degli effetti che gli eventi, come questo terremoto, possono avere sulle singole persone, pertanto voglio dire come sto reagendo io, senza per questo esprimere un giudizio sulle scelte degli altri. </div>
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Dalla sera di quel 20 maggio infinito, cominciato alle quattro del mattino e, forse, non ancora del tutto concluso, Laura ed io ci siamo distesi nel nostro letto e ci siamo addormentati. Senza bagagli fatti, senza scarpe di fianco alla porta, senza cambiare una sola abitudine. Forse siamo fortunati a riuscire a viverla cosí e, non fraintendetemi, non credo centrino nulla il coraggio o, tantomeno, la sconsideratezza. Non sono mai stato un coraggioso, basta aver giocato a poker con me un paio di volte per saperlo, né tantomeno vado a ballare sotto i cornicioni pericolanti per il brivido di giocarmi le probabilità, credo piuttosto si tratti del rifiuto di farsi condizionare l'esistenza. Io non voglio cedere all'aura di paura che sta soffocando le vite di troppa gente a cui voglio bene, anche perché nella paura non c'è razionalità, né sicurezza. Quello che molti stanno facendo per "combattere" il terremoto, è in realtà un modo per combattere la paura e nient'altro. Irrazionale per definizione, essa ci fa compiere gli atti più strani, che possono andare dal dormire in macchina davanti casa, fino al trasferirsi da una zia odiosa, che prima non volevi vedere neanche per le feste comandate, solo perchè sta quaranta chilometri "più in là" (da cosa non è dato saperlo). Non voglio neanche esprimermi su chi attiva il servizio sms dell INGV, che avvisa quando una scossa è già arrivata, anche quella che non abbiamo sentito, aumentando la tensione e il timore. Qualsiasi cosa si faccia, è logico, non ci esenta da rischi, non scongiura il pericolo del terremoto. O ti trasferisci in un luogo lontano migliaia di chilometri per sempre e magari il terremoto viene anche là, o ti fai costruire un bunker antisismico (esistono?) e ci vivi dentro 24 ore su 24 oppure non serve a nulla il rimedio a tempo. Il rischio che un terremoto ti sorprenda nel sonno oggi, è lo stesso di un mese fa, così come ormai è chiaro che non esista la zona del tutto immune, e la prova, inconfutabile, l'abbiamo avuta alle 4.04 del 20 maggio scorso, quando un forte fenomeno sismico ha scosso una comprovata zona non sismica. La differenza tra stanotte e le notti prima di quella, è soltanto che prima non ci stavamo pensando. </div>
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Per questa ragione io rimango qui, non preparo le valigie, chiudo la porta dall'interno (perché i farabutti, quelli sì, sono aumentati), vado a letto e mi metto a dormire. Non è che io non abbia pensieri o non mi sia spaventato per me e per tutte le persone che amo o che mi sono care, anzi, il punto è che non è questo il modo di difendersi, se davvero ne esiste uno. Quello che il mio cuore mi dice di fare, adesso, è di andare avanti, con normalità e, magari, con consapevolezza e gratitudine per quello che sarebbe potuto succedere e, grazie al cielo, non è successo. Credo che sia un dovere morale comportarsi in questo modo, un dovere nei confronti di chi ha perso davvero tanto come il lavoro, la casa, una persona cara. Se noi, che ci siamo svegliati nel cuore della notte giustamente spaventati e non abbiamo perso niente di tutto questo, non riusciamo a trovare la forza di ricominciare, come faranno quelle persone che hanno visto crollare la propria casa, quelli che non hanno più nulla o tutti coloro che hanno perso un amico, un parente, un affetto, un amore? Io credo che onorare la vita che abbiamo e che, di fatto, quella notte non è cambiata di niente, sia il primo atto di solidarietà e riguardo verso chi, in quel momento o da quel momento in poi, ha visto cambiare la propria esistenza per sempre. </div>
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
Io non voglio vivere nella paura, voglio vivere il meglio del tempo che ho. </div>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-39960757284770913672012-04-23T17:10:00.002+02:002012-04-23T18:51:22.967+02:00Cinquantesimo anniversario!1962-2012. Quest'anno il mitico Gianca ha fatto 50 anni di onorata carriera come mediatore di cereali. In realtà la collaborazione col nonno è cominciata qualche anno prima, ma abbiamo festeggiato quest'anno che ricorreva il cinquantesimo di iscrizione alla Borsa Merci di Bologna, in modo che la data fosse ufficiale. Anche se viviamo tempi difficilissimi e siamo piegati (ma non spezzati) sotto le mazzate di sta maledetta crisi e di chi fa di tutto per non farcene uscire, è giusto festeggiare gli eventi importanti e questo, di certo, lo è.<br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-JL2_1HtRvXc/T5VqfyCweqI/AAAAAAAACoI/0-wLLNy6wV4/s1600/foto.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-JL2_1HtRvXc/T5VqfyCweqI/AAAAAAAACoI/0-wLLNy6wV4/s320/foto.JPG" width="218" /></a></div>
Quindi il mese scorso le mie sorelle ed io, abbiamo organizzato una festa molto esclusiva (qui a lato la locandina ufficiale dell'evento, made in Binda), per parenti, amici e pochi selezionatissimi clienti. La location non poteva essere altro che "Quel fantastico giovedì", teatro di tante feste Bellini e posto pieno di magnifici ricordi. E' stato bello vedere la sentita partecipazioni di amici-clienti, che hanno accompagnato il babbo in buona parte di questi tanti anni di lavoro, così come è stato bello vedere l'emozione del festeggiato quando entrando nella saletta del ristorante ha capito che il mio invito a cena aveva in realtà un secondo fine.<br />
Nella serata immancabili carrellate di ricordi, tanti brindisi, qualche lacrimuccia e le inevitabili barzellette del Gianca... d'altronde cosa vuoi dirgli? Era il festeggiato.<br />
Da parte mia posso dire soltanto che cerco giornalmente di essere almeno la metà di quello che è stato lui in questo lavoro e vorrei riuscire ad eguagliare qualcuno dei tanti traguardi che ha raggiunto lui in questi anni. Io sono grato a mio padre per avermi insegnato un mestiere, per avermi detto che i soldi sono importanti, ma mai quanto la famiglia e gli affetti, per essere stato un modello di vita da seguire, in ambito professionale ed umano.<br />
Ora il mio augurio per il Gianca non è quello di fare il pensionato, perchè uno come lui in pensione non ci andrà mai del tutto, piuttosto per lui auspico un futuro rilassato, diciamo un "riposo operativo", con tutto il tempo che vuole prendersi per sè, ma ancora un po' di spazio per quelle grandi manovre che ha diretto per tanti anni.<br />
Grazie Babbo!!!<br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-i1eOZsgwxYk/T5Vw3TEogWI/AAAAAAAACoQ/ofpIN8kH1SU/s1600/cinquantesimo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="288" src="http://3.bp.blogspot.com/-i1eOZsgwxYk/T5Vw3TEogWI/AAAAAAAACoQ/ofpIN8kH1SU/s400/cinquantesimo.jpg" width="400" /></a></div>
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<br />Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-4190252384898544872012-02-21T12:09:00.000+01:002012-02-22T10:57:11.690+01:00L'abusata metafora della nave<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana, helvetica, arial; font-size: x-small;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;"><i><b>"Tornami avanti, s’alcun dolce mai</b></i></span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana, helvetica, arial; font-size: x-small;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;"><i><b></b></i></span><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;"><span style="font-family: Arial;"><i><b>ebbe ’l cor tristo; et poi da l’altra parte</b></i></span><i><b><br /></b></i><span style="font-family: Arial;"><i><b>veggio al mio navigar turbati i vènti"</b></i></span></span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana, helvetica, arial; font-size: x-small;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;"><span style="font-family: Arial;"><i><b></b></i></span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial; font-size: 13px;"><i><b> </b></i></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial; font-size: 13px;"><i><b> <span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Francesco Petrarca</span></b></i></span></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-Kzp2RhNZTn4/T0N3WlAu-_I/AAAAAAAACoA/jXVtrouMQYo/s1600/QuadroTempestaVeliero.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="257" src="http://2.bp.blogspot.com/-Kzp2RhNZTn4/T0N3WlAu-_I/AAAAAAAACoA/jXVtrouMQYo/s320/QuadroTempestaVeliero.jpg" width="320" /></a></div>
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Ci sono momenti della vita in cui il vento tira dalla parte giusta, gonfia le vele e ti spinge veloce nella direzione in cui vuoi andare. Poi ci sono le volte in cui il vento ce l'hai contrario, il più delle volte, e allora devi essere bravo a sfruttarlo come si deve, per non tornare indietro e continuare ad avanzare, anche se non alla velocità che vorresti. Due cose sono davvero difficili da contrastare: la bufera e la bonaccia. La prima ti sballotta in tante direzioni che non vorresti intraprendere e ti fa perdere il senso dell'orientamento, costringendoti a stare concentrato per ritrovare i punti cardinali. La seconda ti lascia fermo in un punto. Impotente, triste, quasi inutile nell'incapacità di prendere una qualunque direzione sensata. Preferisco la bufera, almeno comporta dei cambiamenti che sono sempre sinonimo di movimento, di rinnovo e quindi di rinascita.</div>
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Oggi c'è il sole, dopo neve, ghiaccio e freddi polari. Il sole promette primavera, nuova vita e cose migliori, quindi io mi alzo in piedi e aspetto il vento, di qualsiasi intensità e direzione. </div>
</div>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-67147500692669926722012-01-18T11:18:00.002+01:002012-01-18T11:38:44.347+01:00Passata la festa... se ne fa un'altra!<div style="text-align: justify;">
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-aRZJ4KcPnG8/TxVMblGLQNI/AAAAAAAACaY/QWB800NE728/s1600/1gennaio.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-aRZJ4KcPnG8/TxVMblGLQNI/AAAAAAAACaY/QWB800NE728/s320/1gennaio.JPG" width="320" /></a></div>
Le feste in casa nostra durano sempre una settimana in più che da tutti gli altri, perchè abbiamo concentrato ben quattro compleanni nei giorni dopo la befana. Dal punto di vista culinario è una tortura, si aggiungono almeno un'altra cena "importante" e un paio di pranzi caserecci, alla lunga sfilza di abbuffate natalizie. Questo forse non giova alla linea, ma di certo fa molto bene al cuore. Si allunga la sensazione di festa in famiglia, quel riunirsi intorno a una tavola che in questo periodo dell'anno vale doppio. Sono state delle feste dal sapore antico, non so esattamente perchè. Forse saranno i miei nipotini, che diventano sempre più grandi e anche sempre più numerosi, ad aver reso speciale questo periodo più degli altri anni, facendoci vivere queste feste con un po' di semplicità e spensieratezza in più. Di certo so che ho sentito delle belle sensazioni, un bel calore, come mi mancava da un po' di tempo. Malgrado il periodo duro caratterizzato da tanti pensieri legati al lavoro e ad un futuro sempre più incerto, ho passato delle feste, senza vacanze, senza sci, senza montagna, ma particolarmente serene e rilassanti. Forse è stata la semplicità delle cose che abbiamo fatto. Pochi ma buoni per la vigilia, tanta tradizione per il pranzo di Natale, pomeriggio a spianare i giochi nuovi dei bambini e il pranzo del 1 gennaio, che mancava da tantissimo tempo perchè da anni non eravamo tutti a casa quel giorno. Questi sono stati tutti momenti in cui sentivo di trovarmi sempre nel posto giusto, con le persone con cui volevo essere.</div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-OCwXLUaURKk/TxabtHrsUzI/AAAAAAAACag/PKKsErfFZVk/s1600/Gemma1.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><img border="0" height="200" src="http://3.bp.blogspot.com/-OCwXLUaURKk/TxabtHrsUzI/AAAAAAAACag/PKKsErfFZVk/s200/Gemma1.JPG" width="200" /></a>Poi tutte le sorprese che mi ha organizzato Laura sono state una meglio dell'altra. La cena di compleanno, la gita fuori porta, gli amici, completamente inaspettati una volta tanto, e una domenica mattina soleggiata e quanto mai divertente, in mezzo alle macchine. Quelle belle... e rosse! Domenica scorsa abbiamo chiuso i battenti di queste feste con un altro, bellissimo, pranzo in famiglia a festeggiare i quattro compleanni. Casa del babbo, antiche ricette della mamma, due super cuoche e il benessere è assicurato! Al prossimo giro toccherà alla più giovane essere festeggiata. Meno male che ha scelto febbraio per arrivare, perchè in quel mese, ancora, non avevamo niente in programma! </div>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-30353968876274932932011-12-20T15:47:00.002+01:002011-12-20T15:47:32.142+01:00Riassunto delle puntate precedentiEccomi di nuovo qui, dopo la solita, vergognosamente lunga pausa, a postare sul mio blog. Ad un occhio disattento potrebbe sembrare che a me non importi del mio blog, visto che lo trascuro per periodi così lunghi, mentre invece si tratta dell'esatto contrario. E' colpa dell'intento di pubblicare soltanto post il più possibile ben scritti, con le immagini più rappresentative, nei giusti tempi... praticamente nell'intento di fare le cose per bene, finisce che non faccio nulla. E così mi trovo con bozze vecchie di 3 mesi, con concetti pensati e poi non sviluppati, con idee interessanti, se le avessi messe lì nella loro "epoca", ma che purtroppo oggi non ha più molto senso pubblicare.<br />
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-itCEIKL6nvY/TvCeNSM3zaI/AAAAAAAACZ4/cVW9FzoMDf8/s1600/libro_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://2.bp.blogspot.com/-itCEIKL6nvY/TvCeNSM3zaI/AAAAAAAACZ4/cVW9FzoMDf8/s320/libro_1.jpg" width="320" /></a></div>
Quando poco fa, prima di scrivere questo post veloce, ho visto la data del mio ultimo inserimento non potevo credere fossero passati già più di tre mesi. Mi rendo conto ora mentre scrivo che il metodo di inserimento di post, immagini e link è anche tutto cambiato e di molto migliorato. Forse anche il signor "blogger di blogspot" sta cercando di dirmi che sono rimasto indietro anni luce.<br />
Dal 1 settembre ad oggi avrei potuto parlarvi di tante cose: dei miei nipoti che diventano grandi, delle mille sensazioni impensabili che diventare presidente della Contrada mi ha scatenato, dell'ennesimo viaggio in Kenya (avevo anche fatto una cosina divertente con delle foto, apposta per il blog) oppure in un momento di increscioso impasse artistico, avrei anche potuto parlare di governo, spread, recessione e Monti (per fortuna questo non è mai neanche diventato una bozza). Avrei potuto... ma non l'ho fatto e non lo farò. Bisogna sempre guardare avanti, mai indietro, quindi il prossimo post sarà su qualcosa che mi ispira in quel momento, che non è rimasto nelle bozze per una vita e che non si è arenato li, come un'idea campata in aria o una frase a metà. Non ne voglio fare un buon proposito per il 2012 perchè poi finisce che non concludo niente, ma prometto anche che rileggerò una volta di meno, pur di non correre il rischio di ricascare nel vortice improduttivo di un inutile e comunque irraggiungibile perfezionismo. Fosse anche per quei pochissimi che ormai leggono questo trascurato blog, per quell'unico che ogni tanto mi dice "ma quando posti qualcosa di nuovo???" o fosse soltanto per me che, comunque sia, mi diverto a scrivere, ogni tanto, dei miei affari.Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-58112754781952228542011-09-01T01:43:00.000+02:002011-09-01T01:43:19.248+02:00L'infanzia ritrovata (seconda puntata)Come promesso nel primo post di questa serie (<a href="http://giovanninoblog.blogspot.com/2011/03/linfanzia-ritrovata.html">L'infanzia ritrovata</a>), pubblico un altro dei miei temi di quinta elementare rinvenuti durante il trasloco dell'ufficio. Questo tema, decisamente più frivolo del precedente in cui avevo sfoggiato tutta la mia introspezione di bambino di 10 anni, è un breve ritratto di una sera tipo in casa Bellini alla fine degli anni '80. Mi piace perchè ha risvegliato ricordi di un tempo ormai lontano più di una vita, che, per quanto banali e trascurabili, sarebbero andati persi nei meandri della memoria, se non fosse stato per il ritrovamento della cartellina dei cimeli scolastici.<br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-1P9vdyVCD3o/TZXWUqp0TTI/AAAAAAAACYs/UAI6CRRTl58/s1600/DSC_0008.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="http://3.bp.blogspot.com/-1P9vdyVCD3o/TZXWUqp0TTI/AAAAAAAACYs/UAI6CRRTl58/s320/DSC_0008.JPG" width="320" /></a></div>
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Ferrara, 27 Ottobre 1987<br />
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TEMA</div>
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La sera dopo cena</div>
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Svolgimento</div>
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<i>Finito di mangiare, io chiedo alla mamma se mi dà un po' di sughi d'uva e lei, molto gentilmente, me ne mette nel piatto due o tre cucchiaiate. </i></div>
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<i>Finiti questi, mi vado a sedere sul divano quando arriva mia sorella Beatrice che pretende di coricarsi sul divano, con la solita scusa del mal di testa. Io vado per sedermi allora sulla poltrona, ma Principe, il mio gatto, mi batte sul tempo e si corica proprio nel centro. A questo punto non mi resta che la poltrona più scomoda perchè è scentrata rispetto alla TV. Appena seduto, mi vedo arrivare un piccolo batuffolino bianco, cioè la mia gatta Miss, che si sdraia comodamente tra le mie gambe. </i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Dopo arriva di corsa mia sorella Brigida che, tenendo in pugno la sua banana alla nutella, che si prepara da sola aprendo a metà una banana e mettendoci dentro un sacco di nutella, comincia a fare confusione, come è suo solito fare. Dopo un po' la Brigida si calma e non sapendo dove sedersi, spodesta Principe e si siede in poltrona. Il gatto non si scoraggia e viene anche lui a sdraiarsi tra le mie gambe. A quel punto io sono immobilizzato.</i></div>
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<i>La nonna e la mamma sono rimaste in cucina a guardare uno dei loro romanzi.</i></div>
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<i>Il papà mi viene a chiamare perchè è ora che io vada a letto e sono costretto a disturbare i miei gatti per alzarmi.</i></div>
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<i>Mentre salgo le scale, vedo la porta del salotto un po' aperta e riesco a intravedere la televisione. Mi siedo sui gradini e senza che nessuno lo sappia, mi guardo la fine del film. Poi vado in camera mia e dormo</i>.</div>
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Correzioni: un po' di virgole mancanti.</div>
<div style="text-align: left;">
Voto: BRAVO</div>
Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-328518523515789712011-08-11T10:30:00.000+02:002011-08-11T10:50:16.912+02:00Vacanze sì, vacanze no...<a href="http://1.bp.blogspot.com/-SpTn7VSUbIQ/TkOXl-hINTI/AAAAAAAACZw/SejMHfzdSNs/s1600/io-vacanza-tu-lavorare-donna_design.png" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 190px; height: 190px;" src="http://1.bp.blogspot.com/-SpTn7VSUbIQ/TkOXl-hINTI/AAAAAAAACZw/SejMHfzdSNs/s400/io-vacanza-tu-lavorare-donna_design.png" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5639517837090895154" /></a>Dopo quasi due mesi in cui, come spesso accade, ho trascurato il mio povero blog, mi sono detto che, anche se non farò mezza giornata di ferie in questa estate 2011, almeno dieci minuti per scrivere 4 righe me li potevo prendere. Solitamente scrivo solo quando ho argomenti e spunti consistenti che siano viaggi, esperienze, contrada, accadimenti dell'ultima ora o vecchi ricordi. Questa volta scrivo per il gusto di farlo, non sapendo cosa uscirà nella frase successiva. Un post di ferragosto a tutti gli effetti, col cervello, almeno lui, in vacanza e la testa che si distrae un attimo dai pagamenti, la banca, l'F24, l'IVA, i ritiri che non arrivano, i camionisti che non possono circolare, i meridionali che non pagano, i lombardi che non pagano, i veneti che non pagano (bestemmiano e sbraitano), gli emiliani che non pagano, i toscani che non pagano, i laziali che non pagano... distogliendo per un po' la mente da tutto ciò, leggo post faccialibriani di gente che scrive di essere ufficialmente in ferie, vedo foto di mari cristallini e spalle arrossate dal sole. Sento di valigie da chiudere e macchine da caricare e i NON PARTECIPERO' agli eventi aperitivo causa sono in al mare o in montagna, in Croazia o all'isola d'Elba e via discorrendo. Il primo sentimento è una forte invidia, soprattutto perchè l'ultima partenza per una vacanza vera, che non sia il fine settimana in montagna o i 3 giorni rubati da qualche parte, risale al lontano 22 novembre 2009. Invidia non solo per il viaggio o la destinazione, ma per un po' di sano relax a pancia all'aria. Sono un filino agro... ma non è questo il punto. Superato l'iniziale impass del "vorrei essere in vacanza anche io" mi viene da pensare che non è così male lavorare intorno a ferragosto. Gli uffici sono semivuoti, chi ti risponde dall'altro capo del telefono, nella maggior parte dei casi, ha meno voglia di te e quindi il tono della conversazione risulta essere abbastanza rilassato. Sono andato in banca e c'eravamo solo io e un'abbronzatissima cassiera, che non vedeva l'ora di chiudere bottega, e c'ho messo un decimo del tempo di un mercoledì qualunque di novembre. Ecco... Finita questa serie di futili tentativi di convincermi che va bene così, torno alle mie mansioni, sapendo che arriverà l'autunno e forse anche un po' di vacanza. Intanto per non sbagliare ho messo expedia ed edreams tra le pagine preferite... prima o poi un volo per chissà dove lo prenoto!Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-20334819790107262742011-06-13T15:07:00.018+02:002011-06-13T18:30:13.183+02:00Vincere fa bene!<a href="http://3.bp.blogspot.com/-awzDFOoR91c/TfYN_5yHjII/AAAAAAAACZI/IIy_XI74zDE/s1600/Palio_11_Santa%2B%25286%2529.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 135px; height: 200px;" src="http://3.bp.blogspot.com/-awzDFOoR91c/TfYN_5yHjII/AAAAAAAACZI/IIy_XI74zDE/s200/Palio_11_Santa%2B%25286%2529.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5617692976685223042" /></a>Non te ne accorgi subito quando vinci. Sei lì che salti, urli, ridi oppure piangi e in quel momento non ti accorgi del tutto di quello che è successo. Solo dopo, quando puoi ragionare un momento e l'euforia lascia il posto alla ragione, senti la vera importanza delle cose dentro di te. In quel momento trovi la felicità vera, quella che ripaga di quel sentimento pesante e opprimente che la delusione ti aveva lasciato altre volte. Non può esistere vittoria senza sconfitta, così come non esiste felicità senza delusione e gioia senza rabbia. Quando mi fermo a ragionare sul magnifico pomeriggio di domenica 29 maggio, sento la gioia muoversi dentro il petto e il mio cuore sussultare ancora come se fossì là, sulla terra di piazza a saltare a braccia alzate. Mi vengono in mente le volte in cui non potevo esultare, le volte in cui quell'urlo rimaneva soffocato in gola e sento quelle sensazioni lontanissime nel tempo. Dimenticarsele non si può, anzi, è proprio rapportando le une alle altre che si apprezza a pieno l'importanza della vittoria e si fa tesoro di ogni momento di felicità che essa ci regala.<div><a href="http://2.bp.blogspot.com/-rYti9JvjtQE/TfYT8guH9lI/AAAAAAAACZQ/9E4SKN_yWGc/s1600/Palio_11_Santa%2B%25289%2529.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 213px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-rYti9JvjtQE/TfYT8guH9lI/AAAAAAAACZQ/9E4SKN_yWGc/s320/Palio_11_Santa%2B%25289%2529.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5617699515487745618" /></a><div>La gioia di condividere tutto questo con tante altre persone, fa da cassa dI risonanza ed amplifica ogni singolo gesto, ogni sorriso, ogni secondo di felicità. Alla fine è questo che fa la Contrada, ti fa condividere emozioni fortissime con tantissime persone e quando l'emozione è una gioia incontenibile, non c'è da stupirsi di quanto gelosamente e per quanto a lungo si custodisca un sentimento del genere dentro di sè. La mia fortuna è quella di poter condividere tutto questo non solo con tante persone, ma con grandi persone. Insieme alle decine e decine di amici contradaioli con cui ho gioito, festeggiato, riso e oltre ai molteplici abbracci, baci, strette di mano e sguardi, non credo di essere banale nel volerne evidenziare qualcuno. Parto da Fabbri, che non può non essere il primo punto d'incontro tra sentimento contradaiolo e questa vittoria. A lui, che in questi anni ha condiviso con me i dolori e le ansie dell'anello interno, dico: FINALMENTE siamo riusciti ad alzare le braccia sulla linea del traguardo, insieme. Dopo di lui, ma solo in ordine cronologico, non certo di importanza, non viene una persona ma una famiglia intera. A noi piacciono le vittorie di famiglia, dopo quella targata Fam. Caselli nel 2009, quest'anno tocca agli Sgarbanti mettere la firma su questo palio. Allora dico grazie ai signori Silvia e Giulio, che per anni hanno fatto tanto per la nostra contrada, sostenendo gli sforzi delle loro figlie con orgoglio tanto discreto quanto partecipe. Grazie a Maria che sa meglio di tutti cosa significhi questa corsa e quanti sacrifici comporti, è stato bello averla sul prato prima e durante la corsa. Grazie a Beatrice che ha fatto da bollettino di avvicinamento al Palio, avendo la pazienza di rispondere alle mie numerose domande sugli stati d'animo e di forma della nostra campionessa. </div></div><div>In ultimo non esiste un grazie abbastanza grande per Claudia. Mentre la aspettavo sulla linea di partenza prima della corsa, ho ripensato a quando all'inizio di maggio sono stato alla conferenza di presentazione dei palii. Avevo mandato a Claudia un messaggio con la foto del palio verde, dicendole che il suo obiettivo finale aveva quell'aspetto e lei, con grande sicurezza mi aveva risposto: "Questo è il nostro anno, non vedo l'ora che sia il 29!". Tra me e me mi sono detto che da tanta sicurezza e tanta consapevolezza dei propri mezzi potevano scaturire solo grandi cose. Aspettarla a braccia alzate sul traguardo pochi minuti più tardi è stata la prima di quelle grandi cose. Grazie Claudia per questi anni di allenamento, grazie per essere una contradaiola vera e non una persona qualunque di passaggio, grazie per questa splendida vittoria che mancava da troppo tempo e grazie per tutte le emozioni bellissime che ho provato quel giorno, che continuo a provare adesso e che continuerò a provare sempre!</div><a href="http://4.bp.blogspot.com/-lKFJvwVaghk/TfYysCjvctI/AAAAAAAACZg/9hGTKrZfg3M/s1600/249378_2011162926299_1460522236_3412960_1030298_n.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 268px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-lKFJvwVaghk/TfYysCjvctI/AAAAAAAACZg/9hGTKrZfg3M/s400/249378_2011162926299_1460522236_3412960_1030298_n.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5617733317373686482" /></a>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-40496129478367032412011-05-16T15:29:00.011+02:002011-05-16T18:17:14.470+02:00Un grazie non basta<a href="http://2.bp.blogspot.com/-n_KhXdBmjRE/TdEm9OTuJDI/AAAAAAAACY0/aazk1781AN0/s1600/giallo-viola.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 240px; height: 362px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-n_KhXdBmjRE/TdEm9OTuJDI/AAAAAAAACY0/aazk1781AN0/s400/giallo-viola.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5607305844307665970" /></a>E' molto facile sparare dei grandi proclami in giro quando le cose vanno bene. Quando vinci, oppure quando dentro di te fai di tutto per convincerti che quanto hai ottenuto sia una grande vittoria, è molto facile ringraziare tutti e farsi belli di un grande cuore, con l'unico scopo di reclamizzare il più possibile il proprio risultato. In passato ho avuto tante occasioni per farlo a mia volta, ma i grazie, quei grazie, io li dico in faccia, perchè non ho bisogno che li sentano tutti solo per far vedere come siamo bravi e come ci vogliamo bene, ma preferisco guardare negli occhi la persona a cui voglio trasmettere la mia riconoscenza. <div>Molto più duro, invece, è farsi carico dei fallimenti, delle cose difficili ed avere il coraggio di riconoscere ugualmente il merito di chi ha fatto tanto e non è stato gratificato come avrebbe dovuto. Il merito di avere concesso tempo, voglia e sudore per così tanti mesi, crea un legame, un nodo indissolubile tra me ed ogni singola persona cui mi sento unito nelle esperienze forti, siano esse positive o negative. Questa volta i miei ringraziamenti li voglio fare qui, che non ho niente da reclamizzare dopo un'annata durissima costellata di problemi e sfortune. Li faccio qui perchè di persona, potrebbero salirmi le lacrime agli occhi. Metto qui i miei grazie anche se non ho risultati da esibire, dopo l'anno bruttissimo che si è concluso ieri e che tanto ricorda quelli bui e scuri da cui siamo partiti 20 anni fa e che ci hanno forgiato per poter arrivare in alto dove ci meritavamo di arrivare. Non con tutte queste persone ho potuto condividere certe soddisfazioni e di questo mi rammarico, ma chiunque abbia preso parte a tutto questo nella mia mente ha un posto speciale ed uguale a quello degli altri. Per questo non posso dirvi un solo grazie, ma mi sento obbligato a dedicarvene uno per uno, nell'ordine rigorosamente casuale che viene fuori mentre scrivo.</div><div><br /></div><div>GRAZIE a MUSCOLO che, come sempre, ci ha messo il cuore e l'anima e quest'anno ci ha dovuto lasciare anche una gamba.</div><div>GRAZIE a GIOVANNONE che ha risposto presente senza pensarci una frazione di secondo e poi è stato perfetto e forse anche qualcosa di più.</div><div>GRAZIE al TORTORA che non si discute, si ama!</div><div>GRAZIE a GIORGIONE che è un soldato fedele, sempre pronto all'azione e disposto al sacrificio.</div><div>Un GRAZIE unico a KICCO e KECCO, perchè unico è il loro stile, unica la loro forza, unico lo stampo da cui sono usciti e di cui stiamo facendo di tutto per ritrovare la matrice.</div><div>GRAZIE a GIALLA perchè è semplicemente il più forte di tutti.</div><div>GRAZIE a CESCO che è una mente lucida appoggiata su nervi saldi e sa trovare le parole giuste nei momenti giusti. </div><div>GRAZIE a TIRO che quest'anno è diventato un gialloviola vero, preciso e impeccabile nell'impegno e nella costanza.</div><div>GRAZIE a MARCE che è una delle colonne su cui si basa il nostro futuro e ha voglia e talento da vendere.</div><div>GRAZIE a PELO che ha capito benissimo come funziona questo mondo e questo gioco e un domani farà grandi cose per la nostra Contrada.</div><div>Un ultimo GRAZIE e di certo non per importanza, a KECCO 2 che è il primo a scuotermi e a farmi ragionare e la prima spalla su cui appoggiarmi quando la bufera soffia violenta.</div>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-75800677111204315962011-03-30T10:38:00.007+02:002011-04-01T15:48:59.028+02:00L'infanzia ritrovata<a href="http://2.bp.blogspot.com/-1P9vdyVCD3o/TZXWUqp0TTI/AAAAAAAACYs/UAI6CRRTl58/s1600/DSC_0008.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 213px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-1P9vdyVCD3o/TZXWUqp0TTI/AAAAAAAACYs/UAI6CRRTl58/s320/DSC_0008.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5590610162985749810" /></a><br />Da poco, e con grandissimo ritardo, è terminato il trasloco dall'ufficio da via Brasavola a via Ghisiglieri. I traslochi a breve distanza si fanno tutti a braccia e risultano essere più faticosi dei traslochi dove devi coinvolgere un camion e una ditta di trasporti o almeno qualche amico capace, che mosso a compassione viene a darti una mano. I 40 metri che separano le due porte non hanno fatto eccezione e questo trasloco si è rivelato un lavoraccio, soprattutto perchè non avevo idea di quanta roba fosse racchiusa in quelle due piccole stanze. Il risultato è stato che ho cominciato tardi e ho finito ancora più tardi, con grande dispiacere per il mio povero cognato Riccardo a cui l'ufficio è destinato, dopo lo sfratto esecutivo dal vecchio studio oggi diventato la cameretta della piccola Gemma.<div>Ritardi e fatiche a parte, come in quasi tutte le cose a questo mondo, esiste un lato positivo. Del tantissimo materiale emerso, una buona parte è costituito da reperti archeologici della famiglia Bellini. Cimeli fotografici che vanno dagli anni '90 indietro fino ai '40, nei quali ho potuto ammirare mio padre bambino, i miei nonni ragazzi, cartoline degli anni '60 e scorci di un mondo che non esiste più. Vecchi bilanci della società, ovviamente in miloni di lire, che ti fanno capire come una volta si guadagnasse di più e si lavorasse meglio. Biglietti di auguri di compleanni, feste del papà, anniversari e ricorrenze varie. Piccoli souvenirs del passato che hanno riportato alla mente ricordi meravigliosi. Una cartella in particolare è molto interessante, da cui sono spuntati documenti importanti della mia carriera scolastica. Evidenziato il fatto già di pubblico dominio che, pagelle alla mano, sono andato benissimo a scuola fino alla quarta superiore in cui ho drasticamente smesso di studiare, la cosa più interessante è la raccolta competa dei temi svolti in quinta elementare, nell'anno scolastico 1987-88. Sapevo che da qualche parte ci fossero le pagelle, le foto di classe e altri cimeli scolastici, ma la raccolta di temi di un intero anno scolastico mi ha stupito. Sono 29 temi, circa uno alla settimana, sugli argomenti più svariati che spaziano dal sociale al ludico, dal fanciullesco al maturo, dal profondo al faceto con una varietà di argomenti che accresce il già ottimo ricordo che ho della mia maestra elementare. Credo di non peccare di immodestia se dico che, per essere un bambino di 10 anni, non scrivevo affatto male e soprattutto non avevo grande timore di condividere le mie opinioni e di esternare la mia visione del mondo. E' bello vedere come negli occhi di un bambino cose che oggi sembrano ovvie possano sembrare grandi conquiste, mentre i problemi quotidiani dell'essere adulti non ti sfiorano neanche lontanamente. E' davvero bello per me aver ritrovato questi scritti. Li ho riletti con piacere da solo e con i miei famigliari. Alcuni mi hanno fatto sorridere, altri mi hanno messo un po' di nostalgia. Oggi parto da questo perchè mi ha colpito leggerne alcuni passaggi, ma mi riservo di pubblicarne periodicamente qualcuno anche nei mesi a venire.</div><div><br /></div><div>Ferrara 8 Marzo 1988</div><div style="text-align: center;">TEMA</div><div style="text-align: center;">Le tappe della mia vita che considero importanti</div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;">Svolgimento</div><div style="text-align: center;"><i>La vita, un percorso difficile che, fino ad una certa età troviamo facile, ma poi la scuola, fatta di soddisfazioni e delusioni, ci prepara ai tanti ostacoli che incontreremo in questo percorso fatto di sassi. </i><i>Gli imprevisti sono come inciampi, da questi ho imparato ad essere più prudente e responsabile.</i></div><div style="text-align: center;"><i>Una tappa fondamentale della mia vita, ma anche triste, è stata la morte di mia nonna che mi ha fatto capire che la vita termina in fretta e quindi dobbiamo conservarla bene. Ho capito che la vita richiede impegno, e se non ci fossero difficoltà, la vita sarebbe una cosa inutile, senza senso; fino ad oggi il mio percorso è stato abbastanza piano, ma se voglio arrivare in alto, tutto si rovescerà perchè il percorso cambia, la vita cambia.</i></div><div style="text-align: center;"><i>Un altro avvenimento importante è stata la mia prima Comunione che dimostra che sono cresciuto nel cervello e nello spirito. </i><i>L'inizio di una classe nuova, non importa quale, è da segnalare perchè, mettendo piede nella nuova classe si matura. La classe terza ad esempio, è un'altra tappa che considero importante perchè era piena di scogli e questo mi ha preparato agli ostacoli sempre un po' più grossi che ho incontrato e che incontrerò.</i></div><div style="text-align: center;"><i>La vita cambia e varia attraverso questi avvenimenti e noi con lei.</i></div><div style="text-align: center;"><i><br /></i></div><div style="text-align: left;"><i>Correzioni: qualche virgola e un accento mancante su difficoltà</i></div><div style="text-align: left;"><i>Voto: BRAVO</i></div><div><br /></div><div><br /></div>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-70344865435010644922011-03-14T15:21:00.014+01:002011-03-14T18:23:37.405+01:00Un concerto bellissimo.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/-Chhbd4rOevY/TX4w9spj1pI/AAAAAAAACYc/AHuOsYU8WXo/s1600/giovanni_allevi_tour.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 133px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-Chhbd4rOevY/TX4w9spj1pI/AAAAAAAACYc/AHuOsYU8WXo/s200/giovanni_allevi_tour.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5583954424501622418" /></a>Sabato scorso Laura ed io siamo andati al concerto di Giovanni Allevi al pala De Andrè a Ravenna. Era da un po' che eravamo entrambi attratti dall'idea di sentirlo dal vivo, per quanto non ci possiamo definire nè fans nè appassionati conoscitori della sua musica. Per la nostra generazione l'idea di concerto è ben diversa da un pianista da solo su un palco vuoto e immagino che a qualcuno possa sembrare poco allettante come intrattenimento, ritenendolo forse un po' troppo di nicchia. Invece il bello della musica di Allevi è proprio quello di poter arrivare anche a chi, come me, è quasi completamente a digiuno di questo genere di eventi. La sua musica è tanto unica quanto facile da comprendere, lo spettacolo che il suo concerto offre è ben strutturato quanto semplice.<div><div>Lui è un personaggio quasi fiabesco, tanto goffo nei movimenti quanto amalgamato col pianoforte una volta che vi si siede davanti. La sua voce ed i suoi modi hanno la timidezza e l'ingenuità di quelli di un bambino. Come tutti i musicisti, è molto bravo a recitare la parte che si addice al suo stile, così come una rock star enfatizza la trasgressione e gli eccessi della propria esistenza, Allevi amplifica i lati poetici e sognatori del suo modo di essere, senza renderli per questo meno genuini ed interessanti. Il suo spettacolo di circa un'ora e mezza è costituito da una sequenza di suoi brani, suonati senza fronzoli e senza eccessivi preamboli. Prima di ogni brano si limita ad annunciarne il titolo ed a tentare di condividere cosa o chi abbia fatto scattare la molla che ha generato quella sequenza di note nella sua testa. Vedendolo agitare le mani sulla tastiera del pianoforte ho avuto la sensazione di percepire il suo genio. Mentre suona il suo corpo non sembra altro che un'estensione della mente, una protesi utile soltanto a trasformare in suoni le idee nel suo cervello attraverso il battere ed il levare delle dita sui tasti. So che per i puristi della musica classica Allevi non è altro che un prodotto del marketing, il cui successo è generato più da una buona organizzazione e produzione che da meriti effettivi. Personalmente, non facendo in alcun modo parte della comunità della musica classica, mi sento di dire che Allevi mi piace molto così come la sua musica mi trasmette qualcosa. Non so se sia un grande musicista, ma so per certo che mi piace quello che compone e ho visto tantissima gente in un palazzetto pieno entusiasmarsi per lui ed il suo pianoforte. Tanto mi basta per consigliare a tutti di non lasciarsi scappare l'occasione di ascoltarlo dal vivo.</div></div><div><br /><iframe title="YouTube video player" width="480" height="349" src="http://www.youtube.com/embed/i7Kwjq_NhbA" frameborder="0" allowfullscreen=""></iframe></div>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-66247491321133149762011-02-28T16:32:00.006+01:002011-03-01T15:29:28.851+01:00E' nata una Gemma!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/-8IIUR1gtzkI/TWvBJhR_52I/AAAAAAAACYU/rdPGVxtn3Kk/s1600/Gemma1.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 258px;" src="http://3.bp.blogspot.com/-8IIUR1gtzkI/TWvBJhR_52I/AAAAAAAACYU/rdPGVxtn3Kk/s320/Gemma1.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5578764932725335906" /></a>Sabato 26 Febbraio alle 22,00 è nata la mia quarta nipotina Gemma, del non irrilevante peso di 3,950 kg e lunghezza di 51 cm. La piccola Govoni ha fatto di tutto per non uscire dalla pancia di mamma Brigida, finchè un dottore testardo le ha sballato tutti i piani con uno scorrettissimo parto cesareo. La piccola Gemma, per quanto inizialmente riluttante all'idea, sembra ben ambientarsi nel mondo che la circonda e comincia già a far valere il suo carattere. Non gradisce molto la vetrina dell'asilo nido del Sant'Anna dalla quale indirizza smorfie varie a chi la ammira al di là del vetro. Già dal primo incontro con le famiglie Bellini e Govoni fuori dalla sala parto, ha dimostrato di gradire invece la compagnia e di scrutare incuriosita tutti, da papà Riccardo in poi. Sia Gemma che la sua mamma stanno benone e ricevono numerose visite da parenti e amici. <div>Spero di essere per lei un buono zio, tanto quanto Brigida e Riccardo saranno dei fantastici genitori, le dò un benvenuto grandissimo nella nostra famiglia e la aspetto a braccia aperte nella mia vita quotidiana.</div>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-11036309447215915822010-12-28T10:32:00.004+01:002011-01-11T11:54:04.176+01:00Tirando le somme...<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/TSwrvFobIGI/AAAAAAAACXk/1kj3KQ1XxAc/s1600/countdown2011.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 187px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/TSwrvFobIGI/AAAAAAAACXk/1kj3KQ1XxAc/s400/countdown2011.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5560867727861293154" /></a><br />Non sono mai stato il tipo da fare bilanci della mia vita, ma l'anno che si sta per concludere è stato tanto denso di novità da impormi almeno qualche considerazione. Di certo il 2010 me lo ricorderò come l'anno della nuova casa, del nuovo indirizzo e della mia nuova convivente. Se mai dovrò, o dovremo, associare quest'anno a qualcosa sarà sempre comunque a questo ed agli sforzi compiuti, e non ancora finiti, per mettere su casa nostra. Dire che questo è fonte di soddisfazione è usare un eufemismo. E' stato un periodo intenso dal punto di vista sia fisico che emozionale e mi ha riempito di piccole, grandi gioie che ancora oggi non cessano di sorprendermi.<div>Il 2010 per me è stato anche il primo anno da no smoker. Fra pochi giorni saranno passati 12 mesi esatti e a distanza di un periodo ormai consistente di tempo, mi sono reso conto di quanto abbia rimosso in maniera quasi totale le sigarette dalla mia vita (il quasi non significa che ne fumo ancora una ogni tanto, ma che conosco ancora un sacco di gente che fuma). Parlando con Laura qualche sera fa abbiamo constatato quanto abbiamo soltanto lontani e vaghi ricordi di me con la sigaretta in bocca, quasi non fosse mai successo... e non ero proprio un fumatore da poco! Questo probabilmente dà la misura di quanto non fosse di alcun aiuto fumare nè per me nè per chi mi sta intorno. Ho tentato di tirarmi dietro qualcuno in questa cosa, e ho notato con piacere che a distanza di tempo qualcuno ha preso spunto. Se poi non fossi stato io l'ispiratore poco male, ciò che conta è il risultato.</div><div>Nel bagaglio di esperienze del 2010 devo sicuramente mettere dentro tante altre cose, positive e non. La mia bici con cui ho fatto per la prima volta un po' di strada, il fatto che dopo tanti viaggi quest'anno non siamo andati in vacanza, i cambiamenti sul lavoro non privi di difficoltà e di certo non ancora finiti, oltre tante altre piccole conquiste e avversità... Se mi fermo a pensare un momento mi sento però di archiviare l'anno scorso come un anno importante della mia vita e sicuramente, sotto molti punti di vista, più che ben riuscito.</div><div>Ora sorge un problema che qualsiasi professore di economia può sottolineare come un'annosa questione che impegna da sempre cervelli illustri. Quando il trend di "un'azienda" è positivo, quali sono i mezzi che abbiamo per mantenerlo tale? Davvero non lo so. Forse un anno fa neanche io mi aspettavo che oggi sarei stato qui a compiacermi di come sia andata. <a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/TSwqz-CPknI/AAAAAAAACXU/tYW_nDXzvb4/s1600/1162818353_f.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 148px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/TSwqz-CPknI/AAAAAAAACXU/tYW_nDXzvb4/s200/1162818353_f.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5560866712209822322" /></a> Di certo ero turbato dalle stesse ragionevoli incertezze che mi ronzano nella testa in questo momento. L'unica cosa che penso ci sia data di fare è di cercare di far tornare i piccoli conti della nostra esistenza, essendo consapevoli che non è umano che questo avvenga quotidianamente. La cosa migliore probabilmente è accettare che non sempre si possa chiudere un cerchio perfetto. Dobbiamo adattarci al fatto che tirate le somme il risultato potrebbe non essere quello che ci aspettavamo, ma che per questo non debba per forza essere meno soddisfacente. </div>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-55876154129053035242010-10-12T11:06:00.005+02:002011-01-10T13:06:50.941+01:00The bride's driver<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/TLQnJHhekjI/AAAAAAAACVw/1WiVOXBaVhE/s1600/matrimonio.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 226px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/TLQnJHhekjI/AAAAAAAACVw/1WiVOXBaVhE/s320/matrimonio.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5527085680282210866" /></a><div>Non so se sia il mio stile di guida o un semplice fatto attitudinale. Forse a questo punto si è sparsa la voce e i miei amici mi vedono bene in questo ruolo, fatto sta che quest'anno sono giunto alla mia quinta uscita da autista di matrimoni e ormai posso dire di avere una certa esperienza. Ogni volta che mi viene chiesto sono sempre molto entusiasta della cosa perchè la vedo come una grande opportunità di passare del tempo prezioso con degli amici, in momenti unici ed estremamente privati. Per questo accetto sempre con grande gioia questo ruolo, malgrado le giustificate proteste di Laura che rimane orfana della mia presenza, almeno fino al post ricevimento. Esclusa questa piccola parentesi negativa, è davvero sempre un piacere poter partecipare, in maniera discreta e marginale ovviamente, ad un momento tanto bello nella vita di persone care. La cosa più emozionante è sempre il primo tragitto con la sposa e il papà. In quel frangente la tensione e l'emozione si manifestano nei modi più disparati. Ho visto papà impenetrabili diventare sensibili e commossi come delle liceali. Ho visto papà ammutoliti e spaesati, papà sudati e papà che si davano un tono dissimulando una palese agitazione. Ho visto spose serie determinate e sicure di sè, così come ho visto piccole ansie, batticuore, lacrimucce che scendono e "oddio se adesso mi cola il trucco cosa faccio?!?".</div><div>E' bello arrivare sul piazzale della chiesa mentre uno stuolo di persone schierate in semicerchio aspetta la sposa. Quel filino di tensione da entrata attraverso i paracarri dura appena qualche secondo. Qualche attimo in più se la macchina in questione non è mia, ma c'è sempre un Kecco o un Giovannone di turno che ti fanno un cenno rassicurante tipo "vieni dritto così che vai bene" e la figuraccia è scongiurata. Consegnata la sposa al suo promesso e parcheggiata la vettura con l'orto botanico sul cofano, il bravo autista si può rilassare e si gode la cerimonia come tutti. Poi ci sono il riso, le foto, i baci e gli abbracci, l'aperitivo volante nel chiostro o sul piazzale, finchè gli invitati si avviano al ricevimento e rimango di nuovo solo con i festeggiati, entrambi questa volta. Anche questo è un momento molto particolare in cui si godono la loro prima tranquillità da marito e moglie e io cerco di non disturbare. Se posso allieto il tragitto con un aperitivo o un po' di musica e sbircio dallo specchietto sorrisi e sguardi felici. Quando si arriva a destinazione posso rilassarmi anche io, il mio compito è finito e comincia la festa. Io mi compiaccio del fatto che sia andato tutto bene e mi rammarico che sia già finito qualcosa che comunque sarà indimenticabile anche nella mia memoria. Tra poco potrebbe toccare a noi dover scegliere un autista delle grandi occasioni, quindi chiunque sarà il prescelto dovrà ricordarsi che, essendo pratico del ruolo, sarò un "cliente" molto esigente.</div>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-12948693343839904492010-07-20T09:03:00.009+02:002011-01-10T13:02:35.566+01:00W LA BIGA!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/TERwZNYevXI/AAAAAAAACVM/bZ2jhMq51cc/s1600/330045886_0b81e4b132.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 259px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/TERwZNYevXI/AAAAAAAACVM/bZ2jhMq51cc/s400/330045886_0b81e4b132.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5495641023690227058" /></a><br />A questo punto è ora di parlarne. Non l'ho fatto fin qui per scaramanzia, per paura che parlarne potesse far succedere qualcosa che poi mi avrebbe rallentato, lasciando la cosa campata per aria. Per questo motivo all'inizio dell'anno mi sono detto " se quest'anno faccio almeno 2000 km pubblico l'argomento, altrimenti no!". Ora che i km sono già quasi 2500 devo mantenere la promessa che mi ero fatto. Eccomi qui a parlare di questa ultima grande passione, che in realtà tanto ultima non è.<div>Ho sempre avuto un rapporto d'amore con la bicicletta, fin da bambino. Come spesso succede però, le grandi passioni possono portare anche a lunghe fratture e periodi di lontananza interminabili. Così mi è successo quando, appesa la mia vecchia mountain bike al chiodo all'età di 18 anni, dopo avventurose estati di ciclocross e cronoscalate sulle mie care Dolomiti, è cominciato un periodo di riluttanza verso i pedali tanto da non farmi neanche possedere una bicicletta per andare in centro a fare compere. Macchina o scooter, non c'erano alternative. Attribuisco questa situazione ad un impigrirsi progressivo della mia persona, dovuto più che altro all'affaticamento che qualsiasi, benchè minima, attività motoria generasse in un fumatore accanito quale sono stato io fino a quest'anno. L'inizio della bici e la fine del fumo sono legati a doppia mandata l'una all'altra, su questo non si discute. Fatto sta che, come dice il buon Antonello in una delle sue urlatissime rime baciate "certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano", ho avuto il mio ritorno di fiamma per le due ruote non motorizzate.</div><div>La cosa è stata graduale. Prima per il mio 31esimo compleanno il buon Gianca mi ha regalato una bella bici da uomo, nera, elegante buona per tantissime occasioni. Questo mi ha permesso di riavvicinarmi un po' al piacere di inforcare la bicicletta. La svolta vera e propria però, risale all'estate scorsa, quando Laura, da sempre amante della bici e sempre motivata a fare qualcosa per la mia salute, ha deciso di cominciare a tarlarmi con la bici da corsa: "Perchè non ci compriamo le bici da corsa? Pensa che bello se avessimo le bici da corsa. Dai che ci compriamo le bici da corsa!". Dopo una mia iniziale e falsamente categorica avversione, mi sono lasciato coinvolgere nuovamente dal mezzo che fin da bambino mi aveva affascinato. Ricordo bene quando la bici era il regalo della promozione a scuola, era sinonimo di indipendenza, sinonimo di estate. Un po' con lo stesso spirito l'estate scorsa ho vissuto l'emozione meravigliosa di entrare in un negozio di biciclette, come facevo con mamma e papà, per scegliere quella giusta, con quel fregolo di emozione che ti viene quando stai per scartare un bel regalo tanto atteso.<div><div><div><div><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/TERv3oRS8YI/AAAAAAAACU8/alGcb6yPmHY/s1600/RS110_LRG.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 201px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/TERv3oRS8YI/AAAAAAAACU8/alGcb6yPmHY/s320/RS110_LRG.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5495640446792298882" /></a>Da quel giorno la Betta (questo il nome di battesimo) è entrata nella mia vita in maniera costante e continuata. Durante l'estate scorsa ho preso confidenza col mezzo, poi da questo inverno ho cominciato a fare sul serio nella stessa settimana in cui ho smesso di fumare, non a caso pubblico questo post a 6 mesi dal <a href="http://giovanninoblog.blogspot.com/2010/01/20-gennaio-2010-lultima-sigaretta.html">20 Gennaio 2010, il giorno dell'ultima sigaretta!</a> Quindi nel tempo trascorso da fine gennaio a oggi il conteggio da fare è 2500 km di bicicletta e 0 sigarette. La strada da fare sulla via della ciclo amatorialità è ancora molto lunga, io sto cercando di percorrerla per gradi, grazie ai consigli del mio coach personale Ivo, che mi segue a distanza suggerendomi allenamenti e percorsi, mi pongo piccoli obiettivi da raggiungere poco alla volta. Il primo l'ho raggiunto e celebrato con questo post, il prossimo, ovviamente, lo tengo per me promettendo a me stesso e a chi legge, di pubblicarlo non appena si sarà concretizzato.</div><div>Intanto aggiungo un piccolo decalogo del ciclista principiante, che ho maturato in questi mesi di km pedalati in sella al mio fedele destriero a 20 rapporti.</div></div></div></div></div><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/9cUA0hYhTw4&hl=it&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/9cUA0hYhTw4&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-10020761076551229922010-07-12T11:02:00.008+02:002011-01-10T13:05:06.060+01:00E Spagna fu!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/TDrh0iAwetI/AAAAAAAACUI/Qkm-9jERWUM/s1600/mondiali2010.png" style="text-decoration: none;"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 281px; height: 320px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/TDrh0iAwetI/AAAAAAAACUI/Qkm-9jERWUM/s320/mondiali2010.png" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5492950988131171026" /></a>Qualcuno doveva aggiudicarsi l'eredità azzurra, lasciata incustodita con così tanta scempiaggine calcistica dalla nostra delegazione in Sudafrica e alla fine è toccato alla Spagna. Ieri sera l'ex capitano Cannavaro ha consegnato mestamente la coppa dorata, nel tentativo FIFA di rimediare all'ennesima figuraccia di Blatter prima dell'inizio del mondiale, mettendo la parola fine ad un capitolo comunque indimenticabile della nostra storia calcistica. Diciamoci la verità: qualcuno ha mai pensato solo per un secondo che l'Italia potesse vincere questo mondiale? Io no. Non lo dico col senno di poi come un "te l'avevo detto" dei più scontati, ma semplicemente si vedeva in partenza che l'Italia non aveva i numeri per partecipare a questo mondiale da protagonista. Senza addentrarsi nelle mancate convocazioni, nella rosa sbagliata o in considerazioni che lascio ai CT da bar, bastavano gli sguardi degli undici in campo, la scarsa convinzione del pre-mondiale a farci capire che non saremmo andati lontano. Poi noi facciamo le cose all'Italiana, arrivando ultimi in quello che probabilmente era il girone più facile di tutto il mondiale, ma si sa, le cose o le facciamo in grande stile o non le facciamo. Passare il turno ed uscire agli ottavi o ai quarti sarebbe stato troppo banale, meglio uscire subito e con il botto. La cosa positiva è che sia arrivato un nuovo campione del mondo, meglio che vecchie conoscenze già pluridecorate per cui non nutro grandissima simpatia. Bella la finale inedita e tutta europea, bella sulla carta intendo, perchè a livello di gioco è stata una noia, bello però un po' tutto il mondiale che se anche non ci ha fatto vedere un calcio meraviglioso, ci ha fatto vivere partite intense e divertenti soprattutto nei minuti finali, con qualche recupero all'ultimo minuto e qualche rimonta rocambolesca (che belli i termini aulici alla Bruno Pizzul!!!). Bello il fatto che il primo mondiale africano abbia visto un nuovo campione del mondo, anche se, romanticamente, sarebbe stato bello vedere il Ghana in semifinale, che ha mancato per questione di millimetri. Questo mondiale lascerà meno amarezza e meno fastidio di altre edizioni (tipo la farsa del 2002) e ce lo ricorderemo per una serie di cose più o meno spiacevoli a partire dalle vuvuzelas, per arrivare fino al polipo Italo-tedesco (si è scoperto che è stato pescato all'isola d'Elba), oracolo dei risultati calcistici. <div>Da oggi torneremo a parlare del calcio di casa nostra, del mercato, di chi va e di chi resta, di derby e di coppe, orfani di quell'atmosfera mondiale che, per gli eterni ragazzini come me, ti riporta sempre un po' alle estati di 20 anni fa, quando le partite in tv erano solo quelle della Nazionale e poche altre. La magia del ritrovo calcistico la vivevi solo in pochissime circostanze e questo permette di fissare ricordi di luoghi e persone che altrimenti avresti dimenticato. Certe conoscenze da vacanza, certi alberghi di mare in cui non sapresti neanche di aver alloggiato se non fosse che ci hai visto quella partita indimenticabile. Il mondiale per ora non ha perso il suo fascino e la sua natura, non del tutto almeno, ed ancora oggi lo si può vivere con occhi da bambino che guarda la palla, più che da adulto che guarda il calcio, a differenza dell'overdose calcistica invernale, di cui non potremmo mai fare a meno, ma per cui abbiamo dovuto barattere un po' delle nostre genuine emozioni, in cambio della copertura totale, della pay per view e dell'HD.</div>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-68092629519838076772010-06-03T11:39:00.007+02:002011-01-10T13:05:56.978+01:00Casa dolce casa!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/TAd-i7HRCHI/AAAAAAAACTQ/PcHch0ykFnM/s1600/home-sweet-home.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 277px; height: 320px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/TAd-i7HRCHI/AAAAAAAACTQ/PcHch0ykFnM/s320/home-sweet-home.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5478486610168318066" /></a><div>La strada è ancora molto lunga, ma la scelta è fatta. Laura e io abbiamo preso casa insieme. "Era ora!" è stato il commento medio di parenti e amici nelle ultime settimane e ci sta tutto. Io incasso e sto zitto, poi chi ci è più vicino, sa a cosa è dovuta un'attesa così lunga, degli altri non mi interessa. La cosa importante è che abbiamo trovato il posto giusto per noi. Dopo tanto peregrinare tra case medie, grandi, con giardino e senza, fuori città e vicino alla città e nuovo e ristrutturato e da ristrutturare, come spesso accade abbiamo preso dove non avrei mai pensato. Benchè la zona fosse quella più desiderata e di questo siamo ben felici, la scelta alla fine è un appartamento, abbastanza grande da starci per un po' di anni, abbastanza vicino alla città ed ai nostri genitori da poterli andare a trovare in bici, ma abbastanza fuori da vedere tanta campagna dalle finestre. Come sempre, le cose migliori stanno a metà strada. Come mi aveva sempre detto Laura, che una casa se l'era già comprata, deve essere la casa a scegliere te e non te a scegliere la casa e così è stato! Quando abbiamo visto l'appartamento ci siamo sentiti che poteva diventare casa nostra, malgrado ci accorgessimo che cosa andasse bene e cosa invece fosse da sistemare. Non può esistere un posto che ti soddisfi in tutto fin da subito no? Ora si tratta di modellarcelo addosso e sarà un piacere ed un divertimento farlo, sapendo che, come dicevo sopra, dobbiamo fare ancora un sacco di strada. Per ora abbiamo firmato soltanto un preliminare, ma nei prossimi mesi dobbiamo vendere l'appartamento di Laura, sistemare e arredare quello nuovo, fare un sacco di piccole grandi cose che costeranno tempo, denaro e fatica, ma che sono certo, ci daranno grande soddisfazione.<div>Siccome il mondo non è tutto rose e fiori, devo sottolineare il lato negativo dell'operazione immobiliare: lascio il territorio amico, per trasferirmi in quello arciodioso dei borgatari dotati di vanga. Mi ci vorrà un po' per abituarmi all'idea, ma, grazie a Dio, le radici di Ghisiglieri non vengono estirpate, ma solo rinvasate un po' più in là. Una volta preso possesso della nuova dimora, costruiremo il nostro avamposto in terra nemica, in attesa del primo giro di contrada, se mai lo faranno. Intanto abbiamo già commissionato formella in ceramica con stemma unicornato da attaccare sopra al campanello, tanto per non lasciare spazio ad equivoci.</div><div>Una volta che saremo ben sistemati sarà un piacere immenso poterci lanciare in inviti per aperitivi, cene, dopocena, pokerate e partite con la wii e tutti quei pretesti per stare con i nostri amici, finchè c'è un pochino di spazio siamo ben disposti a stringerci per le persone che ci vogliono bene.</div><div><br /></div><div><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/TAeIXsf2G0I/AAAAAAAACTg/GokDny-AmOI/s1600/lyrs%3Dm%40127%26hl%3Dit%26x%3D17444%26s%3D%26y%3D11808%26z%3D15%26s%3DGali.png"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 256px; height: 256px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/TAeIXsf2G0I/AAAAAAAACTg/GokDny-AmOI/s320/lyrs%3Dm%40127%26hl%3Dit%26x%3D17444%26s%3D%26y%3D11808%26z%3D15%26s%3DGali.png" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5478497412382595906" /></a></div></div>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-12633742263342751402010-04-15T02:00:00.009+02:002011-01-10T13:04:28.602+01:00I love spot<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/S8bbgBCxyJI/AAAAAAAACTA/NEGa6XvcKEk/s1600/293360_663642525_17307-904568-carosello_H161908_L.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 249px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/S8bbgBCxyJI/AAAAAAAACTA/NEGa6XvcKEk/s320/293360_663642525_17307-904568-carosello_H161908_L.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5460292941315688594" /></a><br />Io amo la pubblicità. Mi piace proprio seguirla intendo, se sono davanti alla tv, così come mi piace ascoltarla alla radio e mi piacciono i messaggi dei cartelloni pubblicitari. Mi piace perchè ci trovo del genio, a volte, perchè alcuni spot sono piccoli capolavori di estro, così come mi piace valutare e condannare quelli mediocri, come se il mio unico parere potesse in qualche modo decidere le sorti del prodotto in questione. Mi ha sempre indisposto chi si affretta ad impugnare il telecomando appena c'è l'intervallo pubblicitario, anche perchè trovo lo zapping compulsivo assolutamente irritante. Ammetto che certi spot siano decisamente poco piacevoli perchè poco originali o perchè troppo assillanti. Su tutti il martellamento della telefonia mobile e fissa e la gara infinita della storia più assurda e complicata, con testimonial sempre più improbabili (l'ultima accoppiata Hunziker - Travolta proprio non mi funziona). Di solito non mi piace molto lo spot familiare, tipo prodotti della prima colazione o prodotti per la casa, perchè ne escono sempre dei luoghi comuni mostruosi, con famigliole improbabili dove la primogenita ha 15 anni e la mamma 25. Senza contare quelli irritanti per assurdità della situazione, tipo la checca del viakal, che dopo anni di convivenza con due avvenenti signorine, si ostina a sgurare il lavandino del bagno quando passa mammina a trovarlo... forse mammina preferirebbe un figlio etero con qualche alone sul rubinetto non credi?!? Fanno eccezione in questa categoria gli spot Barilla. Una musica malinconica, un po' di immagini tanto quotidiane quanto originali e ottengono sempre un risultato che esce dal coro, senza per forza ingaggiare chissà chi per promuovere lo spaghetto n° 6. La pubblicità con i campi di grano nel centro delle città italiane era poeticamente geniale!<div>Tolti quelli scadenti dunque, una capacità dello spot televisivo ben riuscito è quella di associarsi ad un determinato periodo della vita. Alcuni ci sembra di rimuoverli dal cervello, ma se capita di guardare una qualche videocassetta datata di quando ancora i film li registravamo su Italia 1 il sabato sera, mi accorgo che le pubblicità me le ricordo tutte. Se per caso sento le note di un vecchio jingle, parole e slogan mi vengono in mente in automatico. Sarò stato un bambino teledipendente o sono un adulto teledipendente forse, ma cosa c'è di più natalizio della vecchia pubblicità della Coca-Cola? "Vorrei cantare insieme a voi in magica armonia...".</div><div>Un altro aspetto affascinante sono per esempio quei casi in cui conosci benissimo lo spot pubblicitario, non riesci a toglierti la musica o il tormentone dello slogan dalla testa, ma non ricordi cosa reclamizza! In quel caso non saprei dire se si tratta di una pubblicità riuscita molto bene o molto male, fatto sta che quando la ritrovo in televisione non posso fare a meno di guardarla di nuovo.</div><div>In conclusione sono affascinato dall'arte di mandare, o meglio di imprimere un messaggio in pochi secondi, facendo sì che esso spicchi in mezzo a tanti altri. Forse sono un pubblicitario mancato o forse vorrei avere anch'io quella capacità di sintetizzare coinvolgendo che certi spot hanno, oppure sono solo colpito dal fatto che, nella pubblicità, si possa congelare un pezzo di storia, si fotografi la società del periodo in cui essa viene trasmessa. Qui di seguito metto due spot, lontanissimi per messaggio ed epoca, che inquadrano, ognuno a modo proprio, un pezzo di mondo, come poche altre forme d'arte possono fare ai giorni nostri.</div><div><br /></div><div><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/crXu32FjJbw&hl=it_IT&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/crXu32FjJbw&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></div><div><br /></div><object style="background-image:url(http://i1.ytimg.com/vi/xzoRuxHZogc/hqdefault.jpg)" width="425" height="262"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/xzoRuxHZogc&hl=it_IT&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/xzoRuxHZogc&hl=it_IT&fs=1" width="425" height="262" allowscriptaccess="never" allowfullscreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-8524595214736963972010-03-02T11:25:00.015+01:002011-01-10T13:07:49.682+01:00I cinque cerchi, l'HD, le medaglie di legno e San Giuliano!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/S4zy2eut3wI/AAAAAAAACSw/Z0X8pmcAZ4o/s1600-h/Vancouver-2010.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 279px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/S4zy2eut3wI/AAAAAAAACSw/Z0X8pmcAZ4o/s400/Vancouver-2010.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5443993067359952642" /></a><br />Vancouver 2010. Le Olimpiadi Invernali che ho seguito di più di sempre, tra le dirette notturne sul divano, fino alle differite del sabato e domenica pomeriggio. Lo sci alpino l'ho visto tutto. Gare bellissime, cadute, rimonte, sorprese e su tutti lo squadrone USA, che insieme all'intramontabile Bode Miller, mette in campo due super sciatrici che oltre ad essere forti son pure belle, che per questo sport è abbastanza raro. Oltre agli appuntamenti classici ho visto cose che mamma Rai non si era mai degnata di trasmettere, tipo l'half pipe. Emblematica la decisione del palinsesto di Raitre che, alla finale dell'half pipe (evento più seguito nel mondo insieme alla serata inaugurale e un paio di eventi dello sci alpino) ha preferito una partita di girone del curling. Vabbè.... non siamo qui a fare polemica sulle competenze della tv di stato, anche perchè io i giochi li ho seguiti su Sky, con una copertura ed una preparazione totali, e forse per l'HD o forse per la possibilità di seguire eventi più o meno inediti in Italia, mi sono rimaste impresse un bel po' di cose. <div>Di certo l'organizzazione canadese ha funzionato bene, ma non benissimo. Gravi problemi tecnici nel cronometraggio delle gare di pattinaggio veloce che, a mio parere, hanno fatto risaltare quanto fosse stata impeccabile l'organizzazione di Torino 2006 in cui non c'è mai stato un intoppo che fosse uno (poi dicono che gli italiani...). Per contro devo invece sottolineare che sono rimasto impressionato dal vedere come sia stato combattuto il maltempo e la scarsità di neve. A parte i camion e gli elicotteri che hanno spostato tonnellate di neve naturale per innevare l'halfpipe e la pista da cross, mi ha lasciato senza parole vedere che, tra un atleta e l'altro nella gara di slalom maschile, ci fosse un addetto per ciascun palo che si preoccupava di asciugarlo accuratamente così che gocce ed umidità non finissero sulla maschera dello sciatore successivo.. servizio da Dubai City più che da nord America. </div><div>Ora bisogna venire alle note dolenti: il medagliere azzurro. Mai così male. Un disastro la squadra di sci alpino, praticamente uguale quella di fondo a parte l'argento di Piller Cottrer e un mezzo miracolo di Pittin nella combinata nordica, che è una disciplina che proprio non ci appartiene. Si salva l'intramontabile Zoeggler con la quinta medaglia in 5 Olimpiadi e la Fontana col bronzo nello short track. Proprio la Fontana credo sia l'emblema di un malessere organizzativo che affligge più di una federazione italiana. Portando l'esempio del pattinaggio viene da chiedersi se sia giusto che la federazione chieda un contributo spese agli atleti, per poi pagare viaggio e soggiorno ai dirigenti ed alle loro mogli. Oltre a questo abbiamo grandi limiti tecnici degli allenatori, denunciati sempre dalla Fontana in uno sfogo durissimo ai microfoni di Sky al termine della sua ultima gara, in cui non mi voglio addentrare perchè non sono pratico di pattinaggio, ma che penso sia riconducibile anche allo sci alpino. Non si può presentare una squadra in conferenza stampa come se dovesse spaccare il mondo e una settimana dopo essere lì a compiacersi della medaglia di legno nel gigante femminile perchè ci è andata vicino. Credo che si debba capire perchè non vinciamo più certe gare, anche in coppa del mondo, rendersi conto che lo sci va sempre più verso le discipline veloci (ormai il gigante è più simile ad un super G per la distanza delle porte), fare un bell'esame di coscienza e ammettere i propri sbagli. Giusto dire che abbiamo bisogno di più impegno da parte delo stato, giusto chiedere più finanziamenti allo sport che non vadano solo nel calcio, così come è giusto dire che a scuola lo sport debba diventare davvero materia di insegnamento e non uno sfogo ricreativo cui lo studente guarda come se fosse l'intervallo. Nascondersi soltanto dietro a questi pretesti e a un po' di sfortuna (che c'è anche stata, per esempio nella discesa di Werner Heel anche lui medaglia di legno) sarebbe troppo immaturo, sarebbe un classico scarica barile all'italiana di cui ora non c'è bisogno. Bisogna tirare una riga e ricominciare da capo perchè gli interessi sono troppo alti per rinunciarci, anche quelli economici.</div><div>Ora che ho detto quello che penso e che ho fatto un bel quadretto all'italiana tra federazioni che non funzionano, soldi statali mal spesi e mogli col viaggio pagato, è giunto il momento di dire che italianissima è anche la grande vittoria del Razzo! E' Italiana perchè viene all'ultimo secondo, con l'ultimo azzurro in gara. E' italiana perchè sa di miracolo sportivo e di impresa fatta col cuore. E' italiana perchè arriva nella gara più bella, nella specialità che ancora è regina per tecnica e fascino che trasmette.</div><div><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/S4z7jhZK7-I/AAAAAAAACS4/1wwmVl8tBB8/s1600-h/razzo-large.jpg" style="text-decoration: none;"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 239px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/S4z7jhZK7-I/AAAAAAAACS4/1wwmVl8tBB8/s400/razzo-large.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5444002637262024674" /></a></div><div>Giuliano "Razzo" Razzoli, da Razzolo (Re) ha vinto la medaglia d'oro nella gara di slalom speciale delle Olimpiadi. L'ha fatto come Tomba alla sua prima Olimpiade, così come Tomba viene dagli Appennini e al posto di un italiano stentato condito di inflessioni tedesche, ha un bell'accento emiliano, schietto e divertente. Come Tomba ha vinto il 27 di Febbraio, a 22 anni esatti di distanza da quel collegamento con Calgary, per cui interruppero "addirittura" il festival di San Remo. E' italianissimo il Razzo così come lo è la sua vittoria, che quasi quasi salva l'Olimpiade della "frana azzurra" così come sarebbe giusto ribattezzare l'ex squadrone che una volta era detto la valanga. Questo ragazzo ha già vinto un paio di gare di speciale in coppa del mondo e spero possa fare ancora di più in futuro, però bisogna dargli la possibilità di andare oltre. E' ora che i suoi allenatori allarghino le sue competenze anche ad altre discipline (almeno il gigante) così come la federazione deve prendersi la responsabilità di proteggerlo dall'inevitabile onda mediatica che lo investirà domani al suo ritorno in Italia. Lui, a differenza di altri atleti, la federazione l'ha ringraziata al termine della gara, non sappiamo se l'abbia fatto per correttezza o per reali meriti. Di certo oggi, almeno su questo fronte, le cose funzionano quindi non è il caso di andare a pasticciarle ulteriormente. Viene da chiedersi soltanto se 4 anni fa questo ragazzo, allora 21enne, non avesse fatto l'apripista alla gara olimpica del Sestriere e non avesse fatto registrare il terzo tempo di manche, stando davanti a campioni mondiali e olimpici, siamo sicuri che oggi sarebbe dove sta? Siamo sicuri che la federazione lo avrebbe mai notato e avrebbe investito su di lui? Meglio non cercare risposte forse, anche questo è un sistema all'italiana, per non rischiar di trovare quelle sbagliate. Ora godiamoci questo campione che dopo essere cresciuto sulle nevi umide e pesanti dell'Appennino è andato a vincere sotto la pioggia canadese, così per ricordare a tutti che per vincere bisogna partire dal basso e sapersi sporcare un po' col fango, quando serve.</div>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-21991509183019879692010-02-05T09:39:00.012+01:002011-01-10T13:08:25.002+01:0080's mania!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/S4QDkHZiUaI/AAAAAAAACSQ/H_TS9hWhuXY/s1600-h/clothes-in-the-eighties.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 250px; height: 250px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/S4QDkHZiUaI/AAAAAAAACSQ/H_TS9hWhuXY/s400/clothes-in-the-eighties.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5441478168766730658" /></a>Abbiamo sempre un po' denigrato gli anni 80.<br />Storicamente li ricordiamo come un decennio di eccessi in cui sono scaduti la musica, con l'abuso del playback e dell'elettronica, e l'abbigliamento, con l'avvento delle firme e delle manie adolescenziali. Sono stati gli anni che qualcuno ricorda come quelli della fine della moralità: il boom del porno, i conflitti tra atei e chiesa cattolica, i socialisti al governo... Eppure oggi quando parliamo di anni 80 li vediamo sotto una luce diversa, non so perchè, ma sento che qualcosa è cambiato. Sarà che dal 1980 sono passati ben 30 anni, ma quello che ci sembrava vecchio e assurdamente fuori moda, ora comincia ad apparirci vintage! Io da parte mia ho sempre amato gli '80, forse perchè li associo ad una spensierata fanciullezza/adolescenza è vero, però non credo sia solo per quello. Chi si ricorda quando quelli più grandi di noi paragonavano sempre tutto agli anni 60 perchè erano quelli del boom, quelli del benessere, gli anni delle minigonne e delle proteste giovanili... quelli che purtroppo non torneranno più? Beh io negli anni 60 non c'ero e quindi non posso averne nostalgia. Forse per la mia generazione la golden age è stata proprio quella degli eighties. Allora perchè non lo diciamo una volta tanto: ci piacciono gli anni 80 e ci sono sempre piaciuti. Ci piaceva farci il risvolto ai jeans per far vedere la calza Burlington. Ci piaceva la felpa Best Company verde pastello con i due mega-pini in rilievo. Allo stesso modo ci sentivamo alla moda ascoltando Sandy Marton, Rick Hustley e Nick Kamen col nostro innovativo walkman. Era impossibile saltare una puntata del Drive In per poi commentarla il lunedì mattina a scuola, con un occhio di riguardo per le scollature di Carmen e Tinì! Non siate ipocriti, non dite di no... la stragrande maggioranza dei miei amici ha concluso gli '80 tra i 12 e i 16 anni e queste cose erano il nostro pane quotidiano. Non venite a dirmi che il consumismo, la corruzione, la classe dirigente, la coscienza ecologica... dai... oggi è tutto identico, le cose brutte sono le stesse e anche di più, le cose belle invece sono meno patinate, meno divertenti, meno eccessive! E quindi il tutto ci prende un po' meno, andiamo in cerca di qualcosa che non c'è più, di una spensieratezza passata che non poteva derivare soltanto dalla nostra giovane età. Forse ogni periodo andato ci fa sentire un po' di nostalgia e magari, come il vino, ha bisogno di stare lì in decantazione per diventare buono. Avrei voluto tirare fuori dalla cantina un po' di eighties juice ben stagionato, per goderci quelle belle sensazioni che la giusta dose di malinconia sa darci, magari con un bel video rappresentativo di tutto quello che ho detto, però non riesco a trovare una cosa sola, qualcosa che racchiuda tutto forse neanche esiste. Quindi, in puro stile eighties, facciamo un bel mix di tutto quello che vale la pena portarsi nel terzo millennio. Postate quello che vi piace o semplicemente quello che vi viene in mente di quegli anni, così che riusciamo a scambiarci qualche memoria passata, così da non perderci neanche un ricordo!Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-11296990903058757742010-01-25T10:37:00.012+01:002011-01-10T13:08:55.066+01:0020 Gennaio 2010: l'ultima sigaretta!Alle ore 18,00 del 20 gennaio 2010 ho fumato l'ultima sigaretta della mia vita!<div>Molti di voi staranno dicendo che sono passati solo 5 giorni, che sicuramente ci ricasco, che non posso saperlo adesso e cose di questo genere qui... Io non discuto giustificate perplessità e ragionevoli dubbi su questa affermazione, però ribadisco: io so che quella era la mia ultima sigaretta! Lo so grazie a una condizione mentale e psicologica che mi si è creata nella testa grazie al libro di Allen Carr "E' facile smettere di fumare, se sai come farlo".</div><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/S11nv9kofnI/AAAAAAAACR4/ueX5rw-f-14/s1600-h/fumare_med.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 230px; height: 230px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/S11nv9kofnI/AAAAAAAACR4/ueX5rw-f-14/s320/fumare_med.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430610799358410354" /></a>Sono convinto che i fumatori all'ascolto in questo momento, siano colpiti dalla stessa ondata di scetticismo che ha colpito me quando mi sono imbattuto in questo libro per la prima volta. L'ho comprato quasi un anno fa ed è stato nel cruscotto della mia auto per mesi, poi all'inizio di quest'anno ho deciso di leggerlo perchè mi sono convinto a voler smettere di fumare. Sono rimasto sconcertato da quanto, pagina dopo pagina, questo libro ti apra la mente verso un modo di vedere le cose completamente diverso da quello cui siamo abituati normalmente. Questo libro, che di per sè non è ben scritto, è molto ripetitivo e non ha apparentemente alcun contenuto interessante, ti aiuta invece a smantellare riga dopo riga, parola dopo parola tutte le paure che ti fanno ogni giorno rimandare il momento in cui proverai a smettere. Ogni fumatore in fondo al suo cuore vorrebbe smettere, il punto è che ha paura di dover affrontare sofferenze immani nel farlo. Il signor Carr, che altro non era che un geniale conoscitore della psiche umana, ti presenta i responsabili della tua dipendenza, quelli che lui chiama "il piccolo mostro nello stomaco" ed "il grande mostro nel cervello". Carr li ritiene il frutto di un continuo lavaggio del cervello cui inconsciamente siamo sottoposti e li addita come fautori della sofferenza, perchè di questo in fondo si tratta, cui si sottopone quotidianamente ogni fumatore, aiutandoti a capire come combatterli e come scacciarli una volta e per sempre. Non voglio aggiungere altro sui contenuti di questo libro, perchè se anche uno solo dei fumatori che leggono questo post dovesse essere interessato ad usarlo per smettere, non deve avere altre anticipazioni da me, ma deve leggerselo tutto d'un fiato come ho fatto io, seguendo con attenzione i ragionamenti e le istruzioni in esso riportati. Ricordate soltanto che non ci sono formule magiche, nè pacchetti da incartare, nè caramelline o costosi surrogati alle erbe da assumere... è solo una questione di testa e di aprire la mente a punti di vista differenti.<div><br /><div><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/S11u43GN8kI/AAAAAAAACSA/moXBdWHh6O8/s1600-h/allen_carr.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 211px; height: 286px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/S11u43GN8kI/AAAAAAAACSA/moXBdWHh6O8/s320/allen_carr.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430618648820445762" /></a>Il signor Allen Carr era un commercialista londinese, fumatore accanito, che dopo svariati tentativi di smettere con i metodi classici tutti miseramente falliti, ha capito che sarebbe stato facile affrontando la cosa con la giusta mentalità ed ha deciso di condividere questa illuminazione col mondo intero, attraverso il suo libro ed i suoi centri Allen Carr's Easyway. Così facendo è diventato uno dei più grandi esperti mondiali sul tabagismo, pur non essendo nè un medico nè uno psicologo, ma soltanto uno che l'ha vissuta in prima persona. Allen Carr è stato un fumatore per 33 anni e poi un non fumatore per 23. Purtroppo è morto 3 anni fa all'età di 72 anni per un tumore ai polmoni. Aveva smesso... ma non per tempo evidentemente. Egli però ha lasciato un'eredità al mondo e io mi sento in dovere, non potendolo ringraziare di persona, di dire a voi, miei amici fumatori, che vale la pena provarci prima che sia tardi, prima che un domani abbiamo a pentircene, così che anche voi a breve abbiate voglia di dire "grazie signor Carr!".</div></div>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-25074471425804518872010-01-11T11:59:00.007+01:002011-01-10T13:09:28.405+01:00Anno nuovo vita nuova!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/S0sEwxEJWtI/AAAAAAAACL8/YJ7CJAS3afY/s1600-h/anno_nuovo.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 400px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/S0sEwxEJWtI/AAAAAAAACL8/YJ7CJAS3afY/s400/anno_nuovo.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5425435411948853970" /></a>E' giunto il momento di rinverdire le pagine del blog. I social network e i troppi impegni mi hanno tolto tempo e stimoli, però adesso mi manca troppo aggiornare queste pagine, anche a costo di farlo per il mio puro piacere personale, tenendo conto che i miei fedelissimi lettori non saranno più tali dopo tanti mesi di assenza. Da un po' stavo pensando che sarebbe stata ora di tornare a pubblicare qualcosina, ma se devo essere onesto la spinta finale me l'ha data il post di un caro amico, pubblicato circa un mese fa come commento all'ultimo argomento trattato. Questa manifestazione di fedeltà mi ha commosso. Vedere che malgrado la mia prolungata assenza qualcuno si sia preso il riscaldo di spronarmi ancora ad aggiornare questa pagina, mi ha fatto capire che avere questo piccolo spazio di mondo a mia (nostra) completa disposizione è un'opportunità da non perdere. La richiesta espressa in quel commento ormai non sono più in tempo a soddisfarla e poi non potrei in nessun modo descrivere meglio quella situazione, quindi mi limito a pubblicare con un bel copy and paste, non prima però di aver detto un sincero: grazie!<div><br /></div><div><span class="Apple-style-span" style=" color: rgb(51, 51, 51); line-height: 18px; font-family:'Trebuchet MS', Verdana, Arial, sans-serif;font-size:small;"><p style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0.75em; margin-left: 0px; line-height: 18px; "><span class="Apple-style-span" style="color:#000000;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;">sono molto amareggiato nel vedere questo angolo di mondo-web così triste e desolato...<br /><br />provo a smuovere le acque sperando che nn sia solo un sassetto in un mare di desolazione, proponendo un articoletto natalizio sulla serata del 23 che ci appresteremo a vivere ancora una volta e per l'ultima volta tutti insieme a casa Ghisiglieri...<br /><br />coraggio master web site...dacci qualche segnale di vita....<br /><br />MI SEMBRA FOSSE IERI… (ode strampalata non in rima a via ghisiglieri)<br /><br />…svolto a destra e varco l’arco….<br />Sassoso il cammino verso il portone, che quando si apre, mi scalda il cuore…<br />Urla, abbracci,tanto calore…ad aspettarmi una piccola figura amica col suo solito, grigio pallore…<br />Più avanti seduto e di schiena accomodato, siede regale il Gianca, del suo angolo innamorato.<br />E subito partiamo con racconti, risate e derisioni..<br />di paolone non si salvan nemmeno i pantaloni..<br />Ma basta subito una piccola distrazione e negli occhi del pastorello scatta fatal un gran terrore:<br />“..quello strano gigante dalla felpa colorata, nel cul mi sta infilando quell’enorme zampognara!”<br /><br />La tavola è imbandita..luccicante di colori…<br />La salama non è tradita, sempre ricca di sapori.<br />Grana come pioggia, Bacco se la ride… Tony ormai gorgheggia, anche stanotte al suo fiato non si sopravvive!<br />regali ricercati, regali riciclati, la sorpresa è stampata in faccia, ma del mio salame nemmeno oggi c’è più traccia.<br />Poi si gioca a carte, e le urla si alzan disperate…forse meglio passare al pokerone, almeno li Giovannino si sente un gigantone….<br />Ormai son le 3 di mattina,<br />della voglia di uscire non c’è traccia,<br />ma passami un buzz<br />che agli ingegneri faccio fare una figuraccia.<br />Un altro natale è già alle porte…ci aspetteranno altre cene…altri baccanali…ma il primo e per me il più sentito, è quello dove poi perdo fiato, colore ed udito…<br />Gli anni passeranno, le case cambieranno, i capelli cadranno, e le rughe raddoppieranno…<br /><br />…solo una volta all’anno volto in via ghisiglieri…<br />Ma è ancora Natale, e mi sembra solo ieri.</span></span></p><div><br /></div></span></div>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-67500738801260698242009-03-11T12:12:00.008+01:002011-01-10T13:09:59.794+01:00Blog a rischio!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/SbedBh6y8QI/AAAAAAAABwk/DCvw7pCTvQ4/s1600-h/logo-epolicy.gif"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 203px; height: 60px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/SbedBh6y8QI/AAAAAAAABwk/DCvw7pCTvQ4/s400/logo-epolicy.gif" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5311886935117197570" /></a>Sapete che sono solito trattare argomenti frivoli e di scarico mentale sulle misere pagine del mio povero, e ultimamente anche trascurato, blog. Oggi però apro una parentesi in difesa dello stesso e di tutte quelle piccole espressioni di estro, opinione e libertà che rappresentano ad oggi quella che ritengo la parte migliore della rivoluzione mediatica portata dal www negli ultimi 10 anni. Personalmente mi ritengo arricchito da questo piccolo spazio che blogger mette al servizio di tutti, non tanto per quello a mia disposizione, quanto per l'uso che molte altre persone, amici soprattutto, ne hanno fatto negli ultimi tempi. Come dice la frase sulla mia immagine di apertura di questa pagina: "chi non vorrebbe un po' di spazio in più?" (con tanto di visuale dell'Atlantico, dalla Ocean Drive di Newport), ho sempre visto questo piccolo angolo del web come un'opportunità che sicuramente non cambia il mondo, ma che insieme a tanti altri millimetri di filo costituisce la trama sociale dei nostri giorni. Senza andare a cercare sulla rete i blogs sociali, politici, quelli impegnati, quelli che offrono un qualche genere di servizio più o meno utile, mi limito a dire che questi spazi mi hanno consentito di fare e imparare molto negli ultimi mesi. Ho condiviso immagini ed emozioni con i miei amici, ho saputo tante piccole cose dei mille viaggi di Vice o della vita inglese di Cescone. Ho potuto parlare di frivolezze con i miei amici di Parma e ho potuto confrontare opinioni diverse di persone che altrimenti non si sarebbero mai trovate a discutere nella stessa stanza. Piccole cose che non sarebbero mai entrate nella sfera della mia conoscenza, togliendomi qualcosa a livello di contatto. E' vero il contatto umano, fisico, non esiste, ma proprio questo "mondo moderno" che ci toglie il tempo di una chiacchierata con un amico, di una telefonata per raccontare un'esperienza, dall'altra parte , in qualche modo, ci restituisce la possibilità di riallacciarci, di mostrare, di pensare e di avvicinarci a qualcosa o qualcuno che sta a migliaia di chilometri di distanza o magari a 100 metri da noi, di cui però non siamo soliti conoscere un'opinione.<div>Il disegno di legge approvato dal Senato il 5 febbraio scorso potrebbe zittire tutte queste piccole voci. Non voglio entrare nel merito politico della vicenda, nelle motivazioni che hanno portato a questo punto, così come non voglio discutere il fatto che in qualsiasi opportunità ci sia chi vede il lato costruttivo e chi quello distruttivo o, come nell'oggetto di questa vicenda, chi vorrebbe sfruttare il www per "reati di istigazione a delinquere e apologia di reato", per citare una parte del DDL in questione. Io penso che questa legge non risolverebbe il problema alla radice, pur portando sconvolgimenti nelle piccole abitudini giornaliere di un sacco di utenti. In un web dove, stando alle statistiche, il 90% dei siti sono ancora oggi a sfondo pornografico, non credo che la chiusura dei blogs privati e di opinione muoverebbe più di tanto gli equilibri nell'uso della rete.</div><div>Di seguito il link che tratta questo argomento in maniera dettagliata e con un sacrosanto distacco politico, cosicchè tutti possano trarre le proprie conclusioni liberamente <a href="http://www.e-policy.it/">e-policy.it</a></div>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-27558867656531299542009-02-09T16:46:00.012+01:002011-01-10T13:11:28.923+01:00Grazie!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/SZBP9jA7y7I/AAAAAAAABwE/a1h_luESiig/s1600-h/n1535940248_180124_8589.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/SZBP9jA7y7I/AAAAAAAABwE/a1h_luESiig/s320/n1535940248_180124_8589.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5300824680204848050" /></a>Dopo il festone di sabato per i miei 31 anni mi sento in dovere di ringraziare tutti i miei amici per la bellissima serata. Ogni anno cerco di inventarmi qualcosa per radunare più gente possibile. Il mio compleanno è solo un pretesto per passare un po' di tempo insieme, magari anche tra persone che non hanno l'occasione di vedersi troppo spesso. Se la memoria non mi inganna, credo che quella di sabato sia stata una delle più folte in termini di adesione (e se non fosse per qualche defezione dell'ultimo momento saremmo stati di più) e per questo sono davvero riconoscente a tutti i 44 partecipanti. Non tutto è filato troppo liscio purtroppo (ci siamo alzati da tavola all'una e mezza) però direi che anche alla fine ce la siamo passata bene e credo che lo schema pullman + ristorante potrà essere ripetuto in futuro. Per fissare qualche ricordo della serata (per chi andrà a rileggere questo post fra qualche tempo) passo direttamente alla pagella degli eventi. Ogni aggiunta, integrazione o smentita è più che bene accetta.<div><br /></div><div>Pullman: 8. Utilissimo, da ripetere! Grazie a Dio era abbastanza vecchio da avere i finestrini apribili.</div><div>Mr Bean (l'autista): 7. La prudenza non è mai troppa.</div><div>Ristorante: 5. Mangiato bene sì, però troppo lenti.</div><div>Cameriere Alberto: 8. Ha rischiato la vita rifiutandosi di portare del vino a Kicco, ci ha servito da solo per tutta sera e ci ha regalato perle di saggezza a 360 gradi!</div><div>Regali: 10. Strepitosi! Viva la Wii e tutti i suoi gadgets!</div><div>Pici cacio e pepe: 7,5. Molto buoni!</div><div>Il signore al banco bar a fine serata: 0. Antipatico, scorbutico, ha fatto pagare la grappa a Muscolo e non so chi altro. Chiedo scusa per non essermene accorto per tempo.</div><div>I petardi di Vice: 8,5. Fondamentali!</div><div>Laura e Luca: 10. Stoici partecipano alla serata malgrado la defezione parmigiana di massa. Grazie!</div><div>Fazione Parma (quelli con prole esclusi): 2. Non fatelo più!</div><div>La parrucca: 9. Accessorio utilissimo per ingannare l'attesa tra una portata e l'altra. Stanno circolando foto inquietanti di più persone che cercherò di radunare qui perchè meritano (di nuovo grazie Vice!).</div><div>Compagnia: 10 e lode. Una serata con (quasi) tutti i miei amici è sempre uno dei modi migliori di passare il tempo!</div><div><br /></div><div><br /></div>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-5149425074485961474.post-51670590218756215192009-01-21T10:20:00.024+01:002011-01-10T13:12:06.045+01:00BENVENUTI!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/SXhX3PQAdzI/AAAAAAAABu8/pV3hD61REcQ/s1600-h/DSCN1745.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/SXhX3PQAdzI/AAAAAAAABu8/pV3hD61REcQ/s320/DSCN1745.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5294077968472110898" /></a><br />Martedì 20 gennaio alle 9,30 sono arrivati i gemellini Fagetti! Preparato alla notizia mi sono recato a Parma poco dopo l'evento e ho incontrato per primo papà Nicola. Entusiasta, emozionato, con la faccia di uno che si è commosso parecchio. "Li hai visti? Come sono? Si somigliano?" La sua risposta: "Sì, li ho visti, sono molto piccoli, ma non mi ricordo altro!". Decisamente e comprensibilmente emozionato! Un po' alla volta sono arrivati amici, parenti, nonni zii e zie e tutti insieme abbiamo atteso il rigidissimo orario di visita della maternità dell'ospedale parmigiano. Arrivate finalmente le 13 abbiamo visto la mamma. Stanca, un po' provata, ma comunque raggiante, coricata nel suo letto di ospedale. Mentre in parecchi affollavamo la sua stanza, un'infermiera si avvicinava dal fondo del corridoio, spingendo una culla e trascinandone un'altra. Eccoli qui che arrivano. E' stato un momento veramente emozionante, nessuno li aveva ancora visti bene, mamma e papà solo di sfuggita. Osservare le loro reazioni e quelle degli zii, dei nonni e di tutti i presenti è stato bellissimo! I piccoli Filippo e Giacomo sono stati accolti con un'ovazione quasi da stadio, che ha provocato qualche occhiataccia da parte del personale ospedaliero.<br />Ora passiamo alle presentazioni.<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/SXhg0023QCI/AAAAAAAABvE/tsrAhYyHlXs/s1600-h/DSCN1751.JPG"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 150px; height: 200px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/SXhg0023QCI/AAAAAAAABvE/tsrAhYyHlXs/s200/DSCN1751.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5294087822632239138" /></a><br />Tra le braccia di nonna Vanna, elegantissimo nel suo completino azzurro, ecco a voi Filippo Fagetti, di ore tre e mezza. Filippo denota un carattere tranquillo, non sembra infastidito dalla folla rumorosa che lo osserva e dorme sereno come se nulla fosse.<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/SXhohKE15SI/AAAAAAAABvM/bR2QNMu_4uY/s1600-h/DSCN1741.JPG"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 150px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/SXhohKE15SI/AAAAAAAABvM/bR2QNMu_4uY/s200/DSCN1741.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5294096280823653666" /></a><br /><div>Nell'angolo opposto, tenuto dal papà Nicola che ha una palese paura di "romperlo", debutta in società Giacomo Fagetti di ore tre e mezza più 2 minuti. Giacomo a differenza del fratellino, è decisamente più nervoso, sembra molto contrariato dal frastuono e dalla luce e tenta di coprirsi gli occhi.</div><div><br /></div><div>Da amico da sempre di Nicola e Lisa, stento ancora a credere che abbiano già due figli, ma sono sicuro che in pochi potrebbero fare felici due bambini come faranno loro in futuro. Nel mio ruolo di zio acquisito, spero di riuscire a vivere la crescita della famiglia Fagetti nella maniera più presente possibile, consapevole del fatto che la breve distanza che separa le nostre vite è ben poca cosa rispetto ai sentimenti che provo per loro.</div><div><br /></div><div>Qui sotto un gustosissimo video dei piccoli con mamma Lisa. Grazie zio Gianluca per il materiale foto-video.<br /><br /><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dwULEdWh7utG_GIALB9FJV10cpuvUKbdH5GLt4ymlNWqSTeymEbhfD3zTJcDxack1x9mnUQVOmg_LShUMewjQ' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>In arrivo dallo Z.A. Ventrix un altro paio di immagini dei piccoli Fagettis! Nico lo vedo bello disinvolto, sta migliorando a vista d'occhio. Per la cronaca: Filippo in braccio alla mamma, Giacomo in braccio al papà!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/SX3jTs6jkjI/AAAAAAAABv0/BuPauFRpf5w/s1600-h/Immag022.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 150px; height: 200px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/SX3jTs6jkjI/AAAAAAAABv0/BuPauFRpf5w/s200/Immag022.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5295638664471351858" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/SX3jS4zVlPI/AAAAAAAABvs/Xd0tz0EVqQg/s1600-h/Immag021.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 150px; height: 200px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_QI-FVT7DpPQ/SX3jS4zVlPI/AAAAAAAABvs/Xd0tz0EVqQg/s200/Immag021.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5295638650482431218" /></a>Giovanninohttp://www.blogger.com/profile/13673731182636261817noreply@blogger.com6