lunedì 14 marzo 2011

Un concerto bellissimo.

Sabato scorso Laura ed io siamo andati al concerto di Giovanni Allevi al pala De Andrè a Ravenna. Era da un po' che eravamo entrambi attratti dall'idea di sentirlo dal vivo, per quanto non ci possiamo definire nè fans nè appassionati conoscitori della sua musica. Per la nostra generazione l'idea di concerto è ben diversa da un pianista da solo su un palco vuoto e immagino che a qualcuno possa sembrare poco allettante come intrattenimento, ritenendolo forse un po' troppo di nicchia. Invece il bello della musica di Allevi è proprio quello di poter arrivare anche a chi, come me, è quasi completamente a digiuno di questo genere di eventi. La sua musica è tanto unica quanto facile da comprendere, lo spettacolo che il suo concerto offre è ben strutturato quanto semplice.
Lui è un personaggio quasi fiabesco, tanto goffo nei movimenti quanto amalgamato col pianoforte una volta che vi si siede davanti. La sua voce ed i suoi modi hanno la timidezza e l'ingenuità di quelli di un bambino. Come tutti i musicisti, è molto bravo a recitare la parte che si addice al suo stile, così come una rock star enfatizza la trasgressione e gli eccessi della propria esistenza, Allevi amplifica i lati poetici e sognatori del suo modo di essere, senza renderli per questo meno genuini ed interessanti. Il suo spettacolo di circa un'ora e mezza è costituito da una sequenza di suoi brani, suonati senza fronzoli e senza eccessivi preamboli. Prima di ogni brano si limita ad annunciarne il titolo ed a tentare di condividere cosa o chi abbia fatto scattare la molla che ha generato quella sequenza di note nella sua testa. Vedendolo agitare le mani sulla tastiera del pianoforte ho avuto la sensazione di percepire il suo genio. Mentre suona il suo corpo non sembra altro che un'estensione della mente, una protesi utile soltanto a trasformare in suoni le idee nel suo cervello attraverso il battere ed il levare delle dita sui tasti. So che per i puristi della musica classica Allevi non è altro che un prodotto del marketing, il cui successo è generato più da una buona organizzazione e produzione che da meriti effettivi. Personalmente, non facendo in alcun modo parte della comunità della musica classica, mi sento di dire che Allevi mi piace molto così come la sua musica mi trasmette qualcosa. Non so se sia un grande musicista, ma so per certo che mi piace quello che compone e ho visto tantissima gente in un palazzetto pieno entusiasmarsi per lui ed il suo pianoforte. Tanto mi basta per consigliare a tutti di non lasciarsi scappare l'occasione di ascoltarlo dal vivo.

6 commenti:

ev ha detto...

Ma ormai è il blog di un canuto quarantenne!! :-))

Ormai mi aspetto solo post a commentare concerti di classia, ristoranti e weekend passati alla SPA...

Beh, hai tutta la mia invidia: sono anni che dico di andare ad ascoltare Allevi. :-))

Giovannino ha detto...

Ma ti dirò Vice, sai che c'erano molti più giovani di quanto potessi aspettarmi? Ovviamente c'era una maggioranza di gente matura (tra cui purtroppo ormai mi devo schierare) però ho visto anche parecchi under 30, gruppi di amiche/amici, giovani coppie. Mi sono chiesto che pubblico farebbe se venisse a Ferrara. Di certo non mi dispiacerebbe vederlo in una cornice tipo Teatro Comunale, più che in un palazzetto.

sandro ha detto...

...a me piace il giusto Gio, non ho competenze di musica classica, mi baso solo sul mio gusto e Allevi mi prende moltissimo i primi dieci minuti, lo trovo molto "fresco" e "colorato" ma poi l'effetto scema abbastanza in fretta. In generale cmq e' cosa buona e giusta una visione un po' più ampia della musicai, voglio dire benissimo gli U2 piuttosto che Vasco negli stadi, ma va altrettanto bene un concerto per solo piano se capace di emozionarci.

Giovannino ha detto...

Invece Sandro noi ci siamo divertiti per tutto il concerto! Anche io avevo paura di avere un calo di interesse a metà serata, ma la cosa fortunatamente non è successa.

Meparetotti ha detto...

....beh...Allevi mi sta proprio sui coglioni!!!
Non so perchè...ma fosse di Ferrara, sarebbe di Santo Spirito.

saluti

meparetotti

Giovannino ha detto...

Gio... se non ci fossi, bisognerebbe inventarti!