lunedì 27 ottobre 2008

Cosa resta di un viaggio...


Torno a scrivere dopo le vacanze e dopo qualche giorno di assestamento, così per non farmi prendere troppo dalla foga di quanto appena vissuto e tentare di ragionare a mente fredda. Cosa resta di un viaggio come quello che ho appena fatto? Un posto già visto, situazioni già vissute, potrebbero far pensare che non resti molto. Invece il Kenya mi dà qualcosa in più ogni volta che ci vado, lo conosco un po' meglio ogni volta che lo lascio. Una porta dimensionale si apre quando esci dall'aeroporto di Mombasa appena atterrato in Kenya e puntualmente si richiude alle tue spalle quando ti ritrovi in attesa dell'imbarco per tornare in Italia e sei circondato da chi prenderà l'aereo con te. In quel momento capisci cosa resta del tuo viaggio, qualcosa di più di treccine, tatuaggi e un'abbronzatura che ha più del rossore che del colore sano del sole. Guardandomi intorno, in quel momento, ho capito che io e Laura avevamo una consapevolezza diversa da tutte le persone che ci circondavano. Nei loro sguardi assonnati vedevo soltanto lo stress da fine vacanza e il pensiero delle imminenti otto ore di volo. Negli occhi dei miei compagni di viaggio (anche chi è partito la settimana prima!) ho visto riflessa l'Africa per tutto il tempo. Sono sicuro che a noi è rimasto qualcosa del Kenya che non sia soltanto "jambo jambo" e "hakuna matata", piccole frasi che si rivendono i villaggi vacanze tanto per ricordarti che sei in Africa e non in Sardegna o su qualche isola tropicale. Noi torniamo a casa col colore dell'Africa addosso, con le nostre esperienze nella mente e con i sorrisi della gente nel cuore. Siamo tristi è vero, vacanza finita e autunno che comincia, però siamo coscienti di dove siamo stati, di quello che abbiamo visto e vissuto. Ogni viaggio lascia qualcosa, è inevitabile, ma l'Africa ti rimanda a casa con ricordi diversi. Quando parti pensi alle sensazioni invece che ai luoghi, ricordi le persone e i loro volti in maniera più nitida della realtà che hai visto intorno a loro. Io ho lasciato il Kenya con quella sensazione di tranquillità che si ha quando si va via da casa per un po' di tempo, sapendo che prima o poi ci si torna. Faccio molta fatica a spiegare cosa mi si accumula dentro quando sono lì, il mix, apparentemente incompatibile, di lontananza e appartenenza che provo quando mi trovo piantato in mezzo all'Africa a girare in macchina, lontano da tutto ciò che conosco e vicino a me stesso come forse non riesco ad essere da nessun altra parte. Di certo ho la consapevolezza di aver condiviso queste cose con Laura, Binda e Ritz, perchè vedere che le loro reazioni erano identiche alle mie mi ha fatto capire che eravamo nel posto giusto. D'altronde non c'è viaggio migliore di quello che ti porta in luogo dove dici: "non vorrei essere da nessun altra parte!".

15 commenti:

Anonimo ha detto...

<...lassù si respirava bene, si sorbiva coraggio di vita e di leggerezza di cuore. ci si svegliava, la mattina, sugli altipiani, e si pensava: "eccomi qui, questo è il mio posto"...>

non l'ho scritta io ovviamente, ma condivido appieno.

come sempre mi hai commosso e hai saputo descrivere meravigliosamente sensazioni ed emozioni.

amo i viaggi, amo crescere ed imparare viaggiando, amo viaggiare insieme a persone che amo e che riescono a capire e carpire l'essenza di ciò che li circonda.

grazie per lo splendido viaggio!

PS puoi cambiare la foto? ho un paio di bermuda di ritz e se ns sorella se ne accorge non mi passa più!

PPS grazie all'orario improbabile sono riuscita a postare prima di sandro! cosa ho vinto?

Bestia | nerA ha detto...

ma sei sempre in viaggio!!! Vedo con piacere dalla foto che pubblicizzi SMV in tutti gli angoli del mondo!!
Bravo....

Giovannino ha detto...

Chiaro. Magliette e felpa sono sempre con me! Sempre in viaggio mi sembra una parola grossa. Diciamo che faccio quello che posso, quando posso! :-)

Per la Bri
Non cambio foto perchè è molto bella e perchè è l'unica in cui ci siamo tutti e 4. (errore imperdonabile).
Postando prima di Sandro vinci una cena con Vigo!

Anonimo ha detto...

ovviamente la richiesta di cambio foto era una battuta (ma non dire alla bea dei bermuda ;-)).

cmq ne abbiamo anche una a marafa (di noi 4), sempre nel mio cd.

troppo forte bri!

bacio

sandro ha detto...

...un pò mi offendo...non sono mai stato premiato con una cena con Vigo...dai un premio così ambito e a ma mai?? :-)

molto bello il tuo post, indipendentemente dalla destinazione e dall'esperienze meravigliosa che avete vissuto, credo che molti dei concetti che esprimi possano essere ricondotti al "Viaggio"...nel senso più ampio e più completo del termine...pur non essendo mai stato in Africa molte delle sensazioni ed emozioni che descrivi le ho provate a mia volta in luoghi diversi...dici benissimo, non c'è viaggio migliore di qllo che ti fa' dire "non vorrei essere da nessun'altra parte".

Vigo ha detto...

x Sandro:
...mi spiace ma tu non potrai mai postare prima di te stesso...

Bravo Giò, bellissimo resoconto!

Giovannino ha detto...

Giusta osservazione Vigo. Il punto Sandro è che da te ci aspettiamo sempre grande presenza e puntualità nelle risposte. :-)Sono contento che il post vi sia piaciuto. Sono in arrivo le foto a breve.
Ciao belli

Gio

* ha detto...

E' una soddisfazione leggere di qualcuno che entra nel paese che visita e non si mette di schiena di fronte alla copertina di un depliant della Francorosso o simili. Un paese lo puoi capire e amare solo quando ne conosci la realtà e non l'immagine da cartolina. E ridurre l'Africa ad una cartolina è agghiacciante un po' come tua sorella con i bermuda di Ritz...perchééé??

Giovannino ha detto...

Fra questa constatazione potrebbe anche costarti cara... :-)

sandro ha detto...

...poteva andare peggio...tipo Ritz con paio di bermuda della Bri!!!:-)

Anonimo ha detto...

Caro gio…
Ci ho messo un po’ a rispondere, perché stavo cercando le parole giuste per commentare…ma mi sono accorto che tu sei stato semplicemente la voce del mio pensiero…mai come nessun altro sa quello che provi, d’altronde le ns esperienze africane sono parallele, l’abbiamo scoperta insieme, l’abbiamo condivisa insieme…
Solitamente le vacanze vivono di 3 fasi: la preparazione, dove ti fai mille progettii e provi a programmare quelle che saranno le tue attività…la vacanza: sempre troppo breve e che spesso si inizia a godere solo quando è ora di tornare a casa….il ritorno: con conseguente incazzatura e magone tra una corsa alla crema idrante ed una lampada per far durare di più l’abbronzatura…
L’esperienza africana invece (chiamarla vacanza è riduttivo) è già diversa alla partenza….preparazione: se non ci sei mai stato, non te lo puoi nememno immaginare, se ci sei già stato, sogni ad occhi aperti per quello che ti aspetta…senza sapere che ti stupirai ogni volta per le sensazioni nuove che ti farà provare, anche nel fare le stesse cose…il soggiorno: lo vivi al 100% dal primo momento…come hai detto tu, da quando atterri…e di africa ti riempi gli occhi, l’africa la assapori, la inali, l’ascolti, la tocchi…e soprattutto la vivi…ed è un po’ come scoprire il sesto senso. Ed infine il ritorno: non è magone quello che senti…non è amarezza e rabbia per una vacanza finita…no, è semplicemente la consapevolezza di aver trovato un’altra casa…un altro luogo dove ti senti che sei nel posto giusto…un luogo capace di scaldarti il cuore al solo pensiero, anche nelle fredde e e nebbiose giornate invernali…
come disse un saggio “…è quella sensazione, quella forza, quel desiderio, che ti fa tornare, ogni volta che te ne vai…“
alcuni l’hanno chiamata malinconia…il saggio l’ha chiamato “Mal d’africa”…
…ed io sono d’accordo….

paolino

Anonimo ha detto...

wow... bellissime parole.
assolutamente vere.

bri

Giovannino ha detto...

Trix: PELLE D'OCA! Bisogna che ci torniamo insieme il prima possibile. Non aggiungo altro.

keccozwei ha detto...

voglio venire anch'io

Giovannino ha detto...

PRESO!!!