Dopo la salita dura ma di soddisfazione, ci rilassiamo in rifugio al sole e approfittiamo dell'ottima cucina della signora Enza, il cui ormai mitico minestrone di verdure mi ha rifocillato in quasi tutte le estati della mia vita, riportandomi indietro nel tempo ad ogni cucchiata. Dopo pranzo è d'obbligo la gita al laghetto del Coldai, dove facciamo foto, tiriamo sassi e dove Pippone azzarda anche un quasi bagno nell'acqua gelida oltre i duemila metri.
Verso le tre è ora di scendere a valle. Le strade sono tante e Giovannino, da buon montanaro, le ha già battute tutte, quindi mi sento in dovere di proporre una via alternativa di discesa: il sentiero di Ru de Porta, la direttissima! "L'ho fatto più di una volta" - dico orgoglioso della mia esperienza - "la prima volta avevo si e no dieci anni, è un po' ripido nella parte iniziale eh... però ci metteremo un'oretta a scendere non di più!". Nello sfoggiare la mia conoscenza della zona non bado troppo al fatto che dall'ultima volta che ho percorso questa strada sono passati un po' di anni e forse non mi ricordo proprio bene tutti i passaggi di discesa, quindi partiamo tranquilli, ignorando le indicazioni scritte in rosso sui massi: Alleghe sentiero 4, PER ESPERTI! Dopo 5 minuti di discesa la strada si fa impegnativa: pareti di roccia, passaggi stretti, sassi, appigli e dopo un po' compare anche una fune metallica a sostegno degli alpinisti impavidi che decidono di percorrere questa via. Nella fazione femminile della spedizione comincia a serpeggiare un po' di perplessità sulla scelta del "capo cordata", però i paesaggi mozzafiato e l'ottimo spirito alpinistico sfoderato a sorpresa dalle nostre eroine, fanno passare in secondo piano la complessità del sentiero. "Poi durerà al massimo un'oretta, l'ha detto Giovannino!". Passa la prima ora di discesa e ci lasciamo alle spalle le rocce lisce e un po' infide, tipiche delle Dolomiti, per addentrarci nel bosco. "Adesso è una passeggiata ragazzi, siamo già nel bosco, manca poco!" - dico sicuro al gruppo per incoraggiare chi stava cominciando a manifestare un po' di preoccupazione, mentre Pippo cerca di darmi manforte minimizzando le asperità del terreno. Il ripido sentiero nel verde si snoda tra pini e baranci. Io controllo l'altimetro sul mio orologio. 1750! "Cacchio - penso - siamo neanche a metà del dislivello che dobbiamo fare e camminiamo da più di un'ora e mezza". Il malumore cresce nel fondo della comitiva e con esso anche la mia crescente preoccupazione di aver fatto un clamoroso errore di valutazione. Ad ogni passo la meta si avvicina, ma ad ogni passo aumenta anche il senso di colpa per aver trascinato le mie compagne di viaggio in un'impresa un po' impegnativa, pubblicizzandola, del tutto involontariamente, come una passaggiata di salute da fare in famiglia. Dopo due ore e mezza abbondanti di intensa camminata arriviamo finalmente ai piani di Pezzè, dove un largo e pianeggiante sentiero ci introduce alla baita Scoiattolo che è li pronta a coccolarci con panchine, viveri e beveraggi di ogni tipo. Temo un po' la reazione delle signore che mi lasciano intendere, neanche troppo velatamente, che non hanno gradito troppo la mia visione minimalistica delle difficoltà incontrate lungo il sentiero. Fortunatamente il loro buon cuore, un po' di grappa alle nocciole e una gustosa fetta di strudel caldo, mi fanno ottenere il loro perdono incondizionato. So bene che la cosa mi verrà rinfacciata più volte in futuro, però da parte mia posso dire che sono contento di aver iniziato alla montagna che conta due novelle alpiniste, che hanno saputo destreggiarsi alla grande su un sentiero per pochi. Forse lo svezzamento poteva essere un po' più graduale, siamo d'accordo, ma mi fa piacere aver condiviso con loro, e il navigato Pippone, un pomeriggio in mezzo alla natura ed alle splendide vedute delle mie montagna preferite!
ALBUM FOTO
Coldai 7-8-2008 |
9 commenti:
La descrizione che hai fatto è perfetta...rispecchia le sensazioni di timore, ma anche di entusiasmo dell'avventura. Sarà stata faticosa e difficile in alcuni momenti, ma il paesaggio e la compagnia hanno ripagato lo sforzo e una volta tornati a casa abbiamo ricordato la giornata con una bella risata...e la paura è passata...anzi...ci sono state frasi e situazioni che rimarranno nel libro dei ricordi...!!! Ema a Pippo..."non è il momento di baciarsi" in un dolce tentativo di Pippo di allietare la dura discesa...!
Grazie ragazzi, mi fate divertire!
Laura
Incredibile! La Laura ha scritto qualcosa sul mio blog dopo mesi in cui si limitava a leggere! Sono emozionato!!! :-)))))
be', qst post poteva chiamarsi "BUON SANGUE NON MENTE"!
se non erro la stessa identica cosa successe una vntina di anni fa (forse meno), protagonisti: papà, mamma, giovaninno e filippo natali...
mi sbaglio????
solo che il quel caso era il papà il capo cordata...
stessi racconti e le stesse sensazioni....
i GB non mentono!
bacio!
bri
se non erro anche pippo disse a giovannino "non è qst il momento di baciarsi"...
;-)
bri
Questo ha fatto molto ridere! Si anch'io ho ripensato alla discesa per anter sass di parecchi anni fa (dire 15 o 16 non di più). Giuro che ho fatto questo errore involontariamente comunque e in tutti i casi... sì... sono papà... mi devo preoccupare? Comunque l'Emma ha detto che non si fiderà mai più di nessun bellini, ha anche aggiunto che ci fa rientrare tutti i fidi!
direi che lo stato d'animo dell'emma è lapalissinao.... basta vedere l'ultima foto...
cmq, giusto per tirarti su di morale, probabilmente anche tu, come successe a danilo, invece di "PER ESPERTI" hai letto "GIANNI SPERTI" e hai seguito l'indicazione per un autografo...
bri
In tutta sincerità e senza offesa per nessuno... il paragone col pugliese dai piedi grandi più che tirarmi sù il morale mi abbatte il giusto!!!
e qui si scateneranno i BUONI amici sandro e vigo...
b
...in tutta sincerità Gio nemmeno io farei i salti di gioia se mi paragonassero al piccolo Ghedina del Tacco d'Italia!!!:-)
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